Il food delivery è una pratica sempre più diffusa. Con i periodi di quarantena e l’avvento delle Feste, inoltre, molte persone hanno scelto di rivolgersi a locali e ristoranti per la consegna del cibo a domicilio.
Per non incorrere in scelte nocive per la salute, l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) ha stilato una lista con 7 regole per mangiare bene e in sicurezza.
Le scelte alimentari, anche in caso di menù pronti consegnati a casa, dovrebbero essere equilibrate nel tempo. Il consiglio è quello di variare le cucine. Alternare una dieta vegetariana a scelte di carne e pesce, infatti, permetterebbe di ricalcare nel lungo periodo il modello della piramide alimentare della dieta mediterranea.
L’Aigo, con le sette regole per mangiare bene anche in lockdown, mira a scongiurare il rischio di sovrappeso e obesità usando il food delivery. “Generalmente – specifica – i cibi pronti sono più ricchi in sale e calorie e meno ricchi in nutrienti rispetto a cibi preparati a casa”.
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Come prima regola viene consigliato di affidarsi a ristoranti di fiducia o al cibo da strada preparato con ingredienti semplici. Per soddisfare la “tentazione” da fast-food viene invece suggerito di rivolgersi a “catene che hanno implementato pratiche di promozione della salute”. Viene suggerita inoltre un’alimentazione ricca di fibre, di non dimenticare frutta e verdura e di fare attenzione all’utilizzo di sale e di non abusare di alcol.
Nelle regole del vademecum viene detto “che non si registrano segnalazioni di contagio attraverso il cibo, anche se l’origine del Sars-Cov-2 dovrebbe essere animale”. Ma vediamo adesso nel dettaglio ogni regola come riporta il sito Aigo.
Generalmente i cibi pronti sono più ricchi in sale e calorie e meno ricchi in nutrienti, rispetto a cibi preparati a casa; il loro consumo abituale può comportare il rischio di sovrappeso/obesità. Meglio affidarsi a ristoranti di fiducia o al cibo da strada, preparato con ingredienti semplici.
Se non si resiste alla tentazione del fast food, è consigliabile rifornirsi dalle catene che hanno implementato pratiche di promozione della salute: riduzione del sale, condimenti a minor contenuto di grassi (es. maionese low fat). Se in famiglia ci sono bambini, è opportuno scegliere opzioni che contengano anche cibi “buoni” (fette di frutta, yogurt).
Non è il singolo pasto che fa la differenza ma scelte alimentari equilibrate nel tempo. Consumando spesso cibo da asporto è importante variare le ordinazioni magari rivolgendosi a locali con differenti cucine (vegetariana, carne, pesce, ecc.).
L’obiettivo è ricalcare nel lungo periodo il modello della piramide alimentare della dieta mediterranea. Inoltre, il suggerimento è di ricercare sempre informazioni nutrizionali e di corretta conservazione del cibo (es. per l’abbattimento e la catena del freddo per il pesce crudo), oltre alla tracciabilità degli alimenti.
Circa la metà delle calorie assunte con l’alimentazione dovrebbe provenire da cibi ricchi di carboidrati, come cereali, riso, pasta, patate e pane: è una buona idea includerne almeno uno ad ogni pasto. Alimenti integrali come il pane, la pasta e i cerali integrali contribuiscono al nostro fabbisogno di fibre.
La frutta e la verdura sono fra le fonti più importanti di vitamine, minerali e fibre. Un bicchiere di succo di frutta fresca un frutto rappresentano uno snack ideale.
l contenuto di sale nei cibi pronti è molto più elevato (e spesso in grande eccesso) rispetto ai cibi preparati a casa (1 porzione di purea di patate istantaneo ha un contenuto 20 volte maggiore di sale rispetto ad una porzione casalinga). Non aggiungere quindi altro sale. Se si sente l’esigenza di insaporire, sono preferibili le spezie.
Un bicchiere di vino durante il pasto può avere effetti benefici, come ci ricordano i dettami della dieta mediterranea, ma attenzione a non abusarne in quanto può diventare un gran nemico del benessere psico-fisico.
Il forno a microonde correttamente usato presenta pochissimi rischi per la salute. Anzi, la cottura a microonde – essendo più rapida – è in grado di preservare i micronutrienti contenuti negli alimenti rispetto ad altri tipi di cottura. Se si utilizza il forno a microonde, evitare contenitori in melamina che possono rilasciare sostanze tossiche durante la cottura.
Pur consapevoli che il “rischio zero” in medicina non esiste, va comunque detto che non si registrano segnalazioni di contagio attraverso il cibo, anche se l’origine del SARS-CoV-2 dovrebbe essere animale. È noto peraltro che negli ambienti refrigerati il virus si può diffondere facilmente.
È d’obbligo la raccomandazione di lavarsi accuratamente le mani prima, dopo, e durante la manipolazione degli alimenti per evitare contaminazioni. La cottura del cibo (a temperature oltre 63° per oltre 4 minuti) dovrebbe eliminare la possibilità di contagio.
Per quanto riguarda il consumo di alimenti crudi, come ad esempio la verdura, il consiglio è sempre quello di lavare accuratamente ciò che mangiamo, pratica igienica indispensabile da sempre.
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