Aveva rassicurato tutti dicendo che si trattava solamente di un “arrivederci” e ha mantenuto la promessa. Lo chef Filippo La Mantia ha annunciato la chiusura del suo ristorante di Milano qualche giorno fa. Anche lui vittima economica del Covid.
Adesso ritorna con una formula nuova, che potrebbe rappresentare il futuro del settore della ristorazione: la co-cucina. Lo chef stellato La Mantia, infatti, condividerà la cucina con il collega Giancarlo Morelli.
Filippo La Mantia chiude il suo ristorante a causa del Covid
Il Coronavirus e i lockdown hanno messo in ginocchio il settore della ristorazione. Molti ristoranti, tra cui alcuni stellati, non hanno retto al peso economico delle chiusure forzate. Nonostante le misure adottate per la sicurezza, le saracinesche sono rimaste abbassate, a volte per sempre.
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Così anche il ristorante di Milano dello chef palermitano ha chiuso i battenti qualche giorno fa. Una scelta amara per La Mantia che è stato costretto a “chiudere un’azienda di 45 dipendenti in duemila metri quadrati, che andava bene fino a febbraio 2020 e che aveva avuto una buona riapertura, perché le spese sono diventate insostenibili senza più eventi”.
Spese eccessive per l’alta ristorazione e incassi di livello decisamente inferiore. La bilancia pendeva troppo da un solo lato e la corda si è spezzata. A nulla sono serviti i sostegni del governo, definiti “inutili” dallo chef.
L’annuncio in un messaggio sul web
Filippo La Mantia ha dato l’annuncio della chiusura con un messaggio postato sul sito web del suo ristorante di Milano.
“Ciao. Mi rivolgo a tutti Voi – ha detto -: clienti, amici, conoscenti, passanti, ammiratori e detrattori; critici ed entusiasti che, insieme alla città di Milano, avete reso possibile il “mio” progetto, realizzato con grande volontà e un pizzico di pazzia, di scoprire insieme le tradizioni della cucina siciliana, ripensate in chiave moderna”.
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Dopo l’idillio iniziale, la scure del Coronavirus, che nessuno si sarebbe aspettato. “Il 2020 – ha continuato – ci ha reso vulnerabili, deboli, attaccabili e consapevoli di quanto sia fragile la nostra società. La pandemia ha portato via tantissime vite, cose, energie e lavoro”.
La squadra però non si è arresa. “Ma noi ci siamo rimboccati le maniche – ha raccontato lo chef – e, salute permettendo, abbiamo investito in protezione e sicurezza, per essere presenti nei mesi in cui si poteva aprire; se da un lato, abbiamo incrociato l’angoscia, dall’altro abbiamo conosciuto sguardi che forse prima non notavamo, perché attratti dai sorrisi. Ora scopro sguardi che emergono da una mascherina che vuole proteggere noi e gli altri. Sguardi di affetto e di protezione, anche per me. Ma nonostante il vostro grande e costante supporto, non riesco a portare avanti un’attività così importante e complessa, che si nutriva e si nutriva di eventi, cene private e grandissimi e affollatissimi buffet domenicali”.
Poi il triste annuncio. “Come forse già sapete, ho perciò deciso di chiudere l’attività di Piazza Risorgimento. Questo per fortuna non è un addio, ma solo un arrivederci a presto. (…) Risolte tutte le beghe amministrative e burocratiche che ogni chiusura comporta, ci ritroveremo in un nuovo luogo, sempre a Milano, a raccontarci quello che è stato e quello che sarà. Vorrei ringraziarvi tutti ed abbracciarvi per quello che mi avete dato e per tutto quello che mi avete permesso di darvi in questi 6 anni. Un grazie speciale, infine, alla ‘mia’ brigata (…) Con grande affetto”.
Il ritorno e la co-cucina con Giancarlo Morelli
Lo aveva premesso che sarebbe stato un “arrivederci” ed ecco che lo chef Filippo La Mantia torna sulla scena dell’alta ristorazione a fianco del collega Giancarlo Morelli.
Un progetto nuovo, una sfida che ha tutte le carte in regola per diventare la soluzione del futuro. La chiamano co-cucina e infatti Morelli ha teso la mano al collega e ha ospitato La Mantia nelle cucine del Bulk, il suo ristorante all’interno dell’hotel milanese Bulk, per preparare i suoi piatti per il delivery.
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Una proposta accolta con entusiasmo. Lo chef Morelli, racconta La Mantia a Cook del Corriere, gli ha messo a disposizione spazi e attrezzature in cambio del pagamento dell’energia a consumo. Così quattro dei venti ragazzi che componevano la sua brigata sono tornati al lavoro. “Questo è il futuro: come si condividono gli uffici si possono condividere anche le cucine”, dice Morelli.
Intanto ringrazia il collega e amico per l’opportunità che porta avanti con piacere ma lo chef La Mantia ha in serbo altri progetti. “E comunque non c’è dubbio – ha detto ancora al Corriere -, riaprirò un mio ristorante a Milano: ero quasi arrivato a chiudere un accordo per ripartire in un altro posto già ora ma poi ho preferito evitare, non è il momento per lanciarsi in nuove iniziative”. Non ci resta quindi che attendere un suo ritorno in pieno stile Filippo La Mantia.
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