Questa è la storia di una giovane promessa della boxe palermitana che arruolato nella Guardia Costiera italiana diventa chef in Ungheria e ristoratore in Germania. Ma andiamo per punti.
Lorenzo Marchese palermitano doc, classe 1981, è sempre stato un appassionato di pugilato tanto da essere stato convocato nella Nazionale Italiana. Ma contemporaneamente studia all’Istituto Nautico della città nel quale si diploma. Galeotto fu l’arruolamento nella Guardia Costiera e la destinazione di Porto Garibaldi nei lidi di Comacchio, dai quali, nonostante il pressing della mamma Marisa, non vuole tornare.
Andiamo ai fatti. Il giovanotto, sporadicamente, prepara dei piatti per i compagni di caserma. Ma senza impegno. Un giorno, però, il cuoco si ferisce e Lorenzo passa in cucina dove peraltro resterà . Lorenzo è “tusticeddu“ (molto vivace), direbbero i palermitani, e fermo per troppo tempo non può starci. Parte allora per la Germania dove continua a lavorare per vari locali e, giusto per impiegare bene il tempo, si sposa con una ungherese.
Diventato ormai chef sul campo torna in Sicilia e viene arruolato da un ramo collaterale della famiglia Graziano a Feudo San Martino in provincia di Caltanissetta. Ma questa volta è un’altra “femmina” che lo rivuole in Ungheria e questa ha più potere contrattuale della mamma: la moglie!
Che fare adesso? Lorenzo instancabile apre un locale moderno tra caffetteria e gastronomia a Vienna all’interno di un centro commerciale e un altro in Ungheria dove riceve la visita della delegazione estera dell’Accademia di cucina italiana che lo definisce uno dei migliori locali d’Ungheria. Ma è solo il primo riconoscimento dei tanti che arriveranno. Nel frattempo apre per investitori russi altri locali con lo stesso concept, caffetteria e gastronomia sempre di spiccata derivazione sicula.
Tutto è bellissimo, ma il figlio di Lorenzo riceve la proposta di un provino con la giovanile del Borussia Monchengladbach. Che fare dunque? Si torna in Germania! Lì ricomincia come chef presso un locale di italiani finchè un giornale locale della IHK, camera di commercio tedesca, lo definisce “Die moderne italianer in St. Tonis” ovvero “Il moderno italiano a St. Tonis”. A quel punto lavorare come dipendente iniziava a stargli stretto, Lorenzo così “precetta” suo cugino Gianluca (ovviamente da Palermo!) e apre con lui Risto Jolo –jouonliveonce (con l’errore voluto “J” piuttosto che y, che crea curiosità) a Bruggen, ai confini con l’Olanda. La cucina del ristorante è di marcata ispirazione siciliana e italiana con qualche rivisitazione dettata dalle materie prime a hm 0; i piatti dipinti a mano sono di Sciacca, i vini siciliani, la pizza napoletana.
A Marzo 2022 prenderà il via Il nuovo progetto della famiglia Marchese con un locale dedicato al solo street food palermitano perché noi siciliani possiamo girare il mondo, fonderci e ammodernarci ma le nostre radici, sono intoccabili!
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