Le catene della ristorazione si riorganizzano per riprendersi dal colpo inferto dalla pandemia. Le restrizioni per limitare i contagi di Coronavirus hanno portato alla chiusura – e spesso al fallimento – di molte strutture. Adesso, però, è arrivato il momento di rialzarsi. Le catene della ristorazione lo fanno con un’offerta di qualità accessibile a tutti, digitalizzazione avanzata del servizio, food safety e sicurezza del cliente.
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La sicurezza prima di tutto. E infatti bar e ristoranti, ritenuti luoghi di facile contagio per possibili assembramenti, sono rimasti chiusi per tanto tempo in tutta Italia. Il settore ha bisogno di adeguarsi alle nuove esigenze per ripartire.
Il mercato dei consumi fuori casa ha chiuso il 2020 con una perdita del 37% secondo i dati raccolti da TradeLab, e le catene della ristorazione commerciale non hanno fatto eccezione registrando un fatturato dimezzato (-47%) a quota a 3 miliardi.
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L’Osservatorio Food, a tal proposito, ha condotto una ricerca su un campione di 50 manager della ristorazione commerciale. Una nicchia di mercato che oggi costituisce appena il 7% dei consumi fuori casa nazionali, molto al di sotto delle medie europee.
La speranza è l’ultima a morire. La situazione che ha fatto emergere nuove esigenze, con un’evoluzione a volte inaspettata dell’interazione fra domanda e offerta. Nel settore del franchising organizzato e strutturato, infatti, si intravede una possibile crescita. Ma per farlo è necessario rinnovarsi.
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“La aziende che riusciranno a sopravvivere saranno non solo le più grandi – spiega Massimo Barbieri, fondatore di Sofi, Sviluppo ed Organizzazione Franchising Internazionali – ma quelle più veloci a leggere i segnali di cambiamento nell’ambiente e ad adattarvisi”.
Tra i temi dove l’attenzione è più alta è quello relativo alla sicurezza, prosegue Barbieri, che significa food safety da un lato e customer safety dall’altro. Ecco che hanno velocemente preso piede i pagamenti cashless e il delivery contactless.
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In questa direzione è cresciuto il ricorso al take away e alle formule di drive through. Come anche è cresciuta l’attenzione alla comunicazione digitale, che risponde alle nuove esigenze dei clienti e all’e-commerce, dedicato alla consegna a casa di cibo fatto e finito ma anche con semilavorati da preparare, è cresciuta esponenzialmente.
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