“Cascina Nascosta” a Milano, i sogni di rilancio dopo la chiusura “lampo”

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Tra le vie iconiche di Parco Sempione è possibile imbattersi in un piccolo sentiero che conduce ad un luogo unico nel suo genere e lontano dal caos. Si tratta di “Cascina Nascosta“, un laboratorio di buone pratiche sociali voluto da Legambiente, sostenuto da Arci Pareidolia, CIA Agricoltori italiani, Alter e che si fa portavoce del tema della sostenibilità.

Ma a poco più di un mese dall’apertura, per via del nuovo dpcm che ha imposto la chiusura a tutte le strutture ristorative della Lombardia (divenuta zona rossa), “Cascina Nascosta” è stata purtroppo costretta a chiudere e a prendersi il suo tempo per progettare un secondo inizio. I suoi canali social hanno infatti lanciato uno “Stay tuned” per riorganizzarsi e reinventarsi quanto prima.

Il progetto di Legambiente e la divulgazione delle buone pratiche sociali

La cascina negli anni ’50 era adibita ad uffici per i tecnici del parco, mentre nel 2015 si era avviato un piano di riqualificazione. Oggi il progetto è volto a promuovere la divulgazione culturale e la condivisione dei valori della Terra. L’intervento di recupero di questa particolare struttura non è il primo avvenuto a Milano, ve ne sono vari esempi sparsi in tutta la città. Si tratta di piccoli borghi abitati che oggi tornano a vivere grazie a idee funzionali a sostegno della vocazione rurale che la città ha avuto in passato.

L’edificio si propone come spazio per workshop, come partner per le iniziative scolastiche volte alla sensibilizzazione sulla sana alimentazione e sulla riscoperta della natura. Tra gli elementi fondanti c’è anche la promozione dell’economia circolare, delle professioni green come l’eco-design, l’upcycling, la eco-ristorazione e la gestione sostenibile degli edifici con l’attenzione alla zero waste.

La ripartenza di Cascina Nascosta

Lo struttura contiene al suo interno “La Latteria”, un ambiente dedicato al cibo, attento alle esigenze di tutti, che ha come obbiettivo quello di far conoscere le materie prime rispondendo alle domande che da qualche anno ci si pone sempre più spesso come ad esempio “da dove viene un determinato cibo?”, “è sano e sostenibile” e “chi lo ha prodotto?”. L’intento di questo spazio è di mettere al centro dell’attenzione le collaborazioni con i piccoli produttori.

Il ristorante ha a cuore la riscoperta e la valorizzazione delle ricette locali nonostante ci siano anche anche contaminazioni portate dalla multiculturalità che una città come Milano ha nel suo tessuto cittadino. Cascina Nascosta rimane quindi tutta da scoprire, speriamo in futuro molto vicino.

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