Sia in estate che in inverno, siamo sempre alla ricerca di piatti leggeri e freschi. Con il “Carpaccio di gambero rosso di Mazara, mango, mela smith e ricotta” dello chef Giuseppe Seidita porterete a tavola una ventata di freschezza.
In questa ricetta, lo chef Seidita mette insieme pochi ingredienti ma tutti di alta qualità. Anche la preparazione non richiede passaggi complessi. Dovete armarvi solamente di cura e attenzione, e poi di accompagnarlo con il vino più adatto.
Sono pochi i vini che già dall’etichetta suggeriscono l’abbinamento con il cibo: il Musso Sauvignon Blanc ci guida con un’aragosta rossa fiammante in bella vista. Figlio di un progetto giovane, moderno e che fa del marketing e del design la chiave per raccontare i territori vitivinicoli di tutta la Spagna. Questo Sauvignon Blanc è prodotto in biologico nella DO Castilla y Leon, regione della Spagna nord-occidentale. Riesce bene a raccontare la varietà, è aromatico, molto fresco e di ottima beva, contraddistinto dai tipici profumi di frutta esotica e sentori che ricordano l’erba tagliata. Sorso lineare, rinfrescante ed equilibrato.
Un’azienda familiare dell’agro agrigentino, quella della famiglia Bonetta, che con amore porta avanti il proprio progetto di valorizzazione di vitigni autoctoni ed internazionali.
Nella linea “CDC”, contraddistinta in etichetta da raffinate riproduzioni di veli siciliani, troverete un ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Il CDC Bianco è un blend di Grillo, Chardonnay, Insolia e Catarratto da vigne che crescono su terreni gessosi e calcarei, sulle colline di Campobello di Licata.
La componente agrumata è piacevolmente spiccata sia al naso che al palato, alla quale di aggiunge una golosa nota di burro salato che rende il sorso scorrevole e delicatamente sapido, già molto fresco e di buona persistenza.
Sono già quattro generazioni che la famiglia Gangemi produce vino nel territorio etneo da vitigni autoctoni siciliani. Neromosso è un Nerello Mascalese vinificato in bianco, in blend con altre uve autoctone, e spumantizzato con metodo Charmat. Al naso mostra vivaci sentori di mela gialla, pesca e fiori. Il sorso è delicatamente mosso, molto fresco e con un finale lievemente dolce. È infatti uno spumante “extra dry”, che può abbinarsi gradevolmente all’antipasto dello chef Seidita, dove la sapidità del gambero incontra la dolcezza della frutta.
Ingredienti per 4 persone:
320 gr di Gambero Rosso sgusciato
1 Mango maturo
150 gr di Ricotta di pecora fresca
1 Mela Smith
120 gr di Zucchina Legenaria
1 Limone
Olio evo q.b.
Scagli di sale Maldon q.b.
Germogli di ravanello q.b.
Sale e pepe q.b.
1 mazzetto di Finocchietto
Per il carpaccio di gambero rosso. Si consiglia di utilizzare gambero freschissimo in quanto va consumato da crudo. Lavare i gamberi, rimuovere la testa e staccare delicatamente la parte del carapace, praticare un incisione sul dorso del gambero in modo da rimuovere il filo dell’intestino. Asciugare i gamberi, tagliarli a metà e adagiarli tra due strati di pellicola alimentare (circa 80 gr per porzione) , con l’aiuto del batticarne allargarlo delicatamente. Successivamente abbattere in negativo.
Per la ricotta. Passare a setaccio fine in modo da ottenere una consistenza liscia e omogenea. Gustare la ricotta con sale, pepe e del finocchietto tritato. Inserire il composto all’interno di una sac a poche.
Per le guarnizioni. Pelare la zucchina, togliere la parte bianca interna e tagliarla a brunoise, sbianchire in acqua salata per poco tempo in modo da preservare maggiormente il colore e la croccantezza. Mondare il mango e farlo a brunoise. Per la mela invece, preparala poco prima di assemblare il piatto per evitare che si ossidi.
Per assemblare il piatto. Posizionare il carpaccio sul piatto, aggiungere la ricotta, adagiare la zucchina, il mango e la mela. Guarnire con i germogli freschi, i fiocchi di sale Maldon un filo di olio evo e della scorzetta di limone.
Classe 1991 Giuseppe Seidita si diploma all’istituto Alberghiero Paolo Borsellino nel 2010 come “Tecnico dei servizi della ristorazione”, sin da piccolo si appassiona al mondo della cucina praticando le primissime esperienze con il padre.
Dopo il diploma inizia il suo percorso lavorativo all’Hotel La Torre e poi all’Hotel Villa Igea dove prende consapevolezza del vero senso di questo lavoro. Nell’anno successivo approda al Grand Hotel Timeo di Taormina dove si ferma per due anni. Nel 2015 entra a far parte nella brigata del Therasia resort di Vulcano.
Negli anni successi matura diverse esperienze anche fuori dalla Sicilia, lavora in Alto Adige sulle Dolomiti presso l’Hotel Sassognher dove riscopre nuove metodologie che accrescono ancora di più in lui il suo bagaglio professionale.
Fa parte dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo, nel 2018 ha collaborato con il Culinary Team Palermo ai Campionati della Cucina Italiana. Attualmente ricopre la mansione di Junior Sous Chef presso l’hotel Le Calette di Cefalù.
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