Bonus ristoranti, come richiedere il contributo a fondo perduto

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Il Bonus ristorazione entra nel vivo. Il periodo di crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid 19, ha messo in ginocchio molti settori, tra i quali quello della ristorazione. Così, il decreto di Agosto, che prevedeva lo stanziamento di un fondo da 600 milioni di euro per cercare di arginare le perdite di molte imprese, verrà attuato.

Di cosa si tratta? Scopriamolo nel dettaglio. Si tratta di un contributo a fondo perduto. L’importo concesso sotto forma di rimborso a coloro i quali ne faranno richiesta, è compreso tra 1000 e 10.000 euro netti. È utilizzabile per gli acquisti di prodotti agroalimentari inclusi i prodotti vitivinicoli, della pesca,dell’acquacoltura e ancora, i prodotti DOP e i IGP che valorizzino ancor di più il territorio.

Chi può richiedere il bonus

Possono richiedere il bonus le aziende registrate con i codici Ateco: 56.10.11 (ristorazione con somministrazione), 59.29.10(mense),56.29.20( catering continuativo su base contrattuale),56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole),56.21.00(catering per eventi, banqueting),55.10.00 (alberghi, con riferimento alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo). Sono necessarie altre peculiarità affinché l’azienda possa richiedere il bonus, ovvero: non solo appartenere alle suddette categorie, ma anche, acquistare tre diversi prodotti agroalimentari italiani.

Il principale dei tre prodotti acquistati non potrà superare il 50% della spesa totale. L’azienda inoltre per poter essere considerata idonea, deve aver subito nel quadrimestre marzo-giugno 2020, un calo del fatturato e dei corrispettivi medi di almeno un terzo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Infine, potrà  richiedere il bonus via Internet, tramite apposito portale di poste italiane o di persona presso l’ufficio postale. Verranno effettuate verifiche da parte del ministero, che rilascerà a Poste Italiane un nulla osta per l’accredito del 90% della somma richiesta. Trascorsi 15 giorni dall’accredito, l’azienda dovrà presentare le quietanze di pagamento dei prodotti per i quali ha richiesto il rimborso, così che possa essere sbloccato il pagamento della quota a saldo.

Le sanzioni

Si rende noto che, qualsiasi dichiarazione mendace fornita dall’azienda per poter usufruire del bonus, prevede una sanzione amministrativa (DL agosto numero 104.). La multa ammonta al doppio della somma percepita illecitamente. Sappiamo che continuerà ad essere un periodo complesso per molti settori. Intanto, per il bene di tutti, continuiamo a seguire i DPCM, perché solo attraverso un comportamento responsabile riusciremo a farcela.

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