Baglio Ceuso: una storia di rinascita e di eccellenza siciliana

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Le colline di Alcamo, così ricche di storia e tradizione, accolgono un ritorno atteso da anni: Ceuso 2020. Un vino che non è solo un’icona del passato, ma un progetto di rinascita firmato dalla famiglia Tonnino, custode dell’eredità di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani. Ceuso è un nome che evoca memorie di eccellenza: nel 1995, Giacomo Tachis aveva immaginato un rosso che unisse l’anima siciliana del Nero d’Avola alla struttura internazionale di Cabernet Sauvignon e Merlot. Il risultato fu un vino che portò il nome di Sicilia sui mercati globali, conquistando critici e appassionati.

Dopo anni di silenzio, il testimone è stato raccolto dalla famiglia Tonnino, che ha riportato alla luce questo gioiello grazie agli appunti ritrovati di Tachis e alla collaborazione con Gino Amato, suo storico cantiniere. La vendemmia 2020 segna un nuovo capitolo: solo 3.300 bottiglie di un vino che promette eleganza e longevità. «Ceuso non è solo un vino, ma un legame profondo con la nostra terra e la nostra storia – spiega Antonio Tonnino –. È un simbolo che ci ha ispirato fin dall’inizio, quando nel 2004 abbiamo intrapreso il nostro cammino nell’enologia siciliana».

Il cuore di questa rinascita è Baglio Ceuso, un’antica cantina ottocentesca recentemente restaurata. Con il suo fascino senza tempo e un approccio sostenibile, il baglio rappresenta il luogo perfetto per raccontare la storia di un vino che incarna la forza e l’eleganza della Sicilia.

Ceuso 2020 è un grande rosso da invecchiamento, capace di evolvere per anni. I suoi tannini vellutati e la complessità aromatica lo rendono ideale per le grandi occasioni, ma anche come compagno di riflessione per chi vuole assaporare la Sicilia in un calice.

Con la sua prima annata di Ceuso, la famiglia Tonnino dimostra come tradizione e innovazione possano convivere, regalando al mondo un vino che è allo stesso tempo omaggio e promessa.

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