La campanella è tornata a suonare in molte scuole di tutta Italia. Gli studenti sono tornati tra i banchi dopo sei mesi per la chiusura anticipata di marzo a causa del coronavirus. Sono tante, però, le preoccupazioni legate alla gestione dei contagi. Tra queste anche quella della merenda. Secondo Coldiretti, per un alunno su tre la merenda anti-Covid si porta da casa.
Scuola, la merenda anti-Covid si porta da casa
Boom di panini e frutta per la merenda del primo giorno di scuola, dopo l’emergenza coronavirus. Per il 35% degli studenti il pasto di metà mattinata viene da casa. Genitori e nonni si sono prodigati con panini semplici, frutta e torte casalinghe.
Brusca frenata per l’acquisto di prodotti confezionati, usati dal 25% degli studenti. Cala anche il numero di pizza, focaccia o cornetti freschi al negozio (7%). Questi dati emergono da una indagine Coldiretti/Ixe’, divulgata in occasione dell’inizio dell’anno scolastico segnato dall’emergenza Covid, che ha costretto gli italiani a cambiare le proprie abitudini.
Una svolta salutistica importante anche dal punto di vista nutrizionale visto che il 54% dei bambini faceva una merenda inadeguata con il consumo di alimenti con eccessiva densità calorica, secondo l’ultima indagine Okkio alla Salute.
La necessità di mantenere le distanze sociali e ridurre al minimo i contatti esterni e i rischi di contagio, sottolinea la Coldiretti, ha favorito un forte ritorno al fai da te casalingo, con il coinvolgimento spesso di genitori e figli nella preparazione. Un bisogno di sicurezza che ha fatto anche sparire il tradizionale scambio di merende tra i compagni di classe.
Senza dimenticare, conclude la Coldiretti, che in molti casi si coglie l’occasione per la riscoperta delle tradizioni e del legame con il territorio: dalla piadina ripiena della Romagna alle torte di verdure tipiche del centro Italia fino al classica pane e frittata.
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