Dai rossi intensi ai bianchi minerali, la cantina di Santa Maria di Licodia
celebra il territorio dell’Etna con vini autentici e un approccio sostenibile
C’è un luogo dove il vino non è solo un prodotto, ma un’arte che trasforma la potenza della natura in poesia liquida, raccontando una storia di lava, vento e passione. Questo luogo è l’Etna, una terra aspra e fertile al tempo stesso, un gigante silenzioso che plasma il destino delle vigne che ne abbracciano i pendii. Al centro di questa magia c’è la cantina Travaglianti, un progetto familiare che celebra l’unicità del vulcano e delle sue uve.
Le vigne di Travaglianti si arrampicano con audacia sui pendii lavici, sfidando la gravità e il tempo. Qui, le radici affondano in un terreno unico al mondo, ricco di minerali e memoria geologica, dove ogni pianta dialoga con la lava, il sole e il vento che soffia dal mare. Questo terroir straordinario conferisce ai vini una personalità che non si dimentica: eleganti, complessi e profondamente autentici.
Tra le gemme della produzione spicca il Nerello Mascalese, simbolo dei rossi etnei. Questo vitigno straordinario si esprime con una raffinatezza che conquista. Al naso, sprigiona un bouquet di frutti rossi maturi, accenti di tabacco dolce e spezie che richiamano il pepe nero e la noce moscata. Al palato, la freschezza vulcanica si mescola a una struttura tannica avvolgente, regalando un’esperienza che evoca l’essenza stessa dell’Etna: intensa e armoniosa, come un fuoco sotto controllo.
Accanto al Nerello Mascalese, il Carricante rappresenta il volto bianco dell’Etna. Questo vitigno autoctono dà vita a vini dalla spiccata acidità, con profumi di agrumi freschi, note di erbe mediterranee e una sapidità che racconta la vicinanza del mare, il cui eco arriva fino alle pendici del vulcano. Ogni sorso è un viaggio sensoriale tra la terra e il cielo, tra la montagna e il mare, con un finale che lascia una freschezza cristallina, quasi ancestrale.
L’Etna DOC Rosato, fiore all’occhiello dell’azienda, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Decanter World Wine Awards. Questo vino nasce da una delicata pressatura diretta delle uve diraspate di Nerello Mascalese, seguita da una breve e attenta macerazione sulle bucce, esaltando la freschezza e l’eleganza dei suoi aromi.
La filosofia di Travaglianti è chiara e incrollabile: un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. Ogni operazione, dalla potatura alla vendemmia, è svolta manualmente, nel rispetto del ritmo naturale delle piante e dell’ambiente circostante. Non vengono utilizzati diserbanti o irrigazioni artificiali: qui la natura detta le regole, e l’uomo risponde con rispetto e dedizione.
Questo approccio si traduce in vini che non sono solo da bere, ma da comprendere e vivere, perché ogni bottiglia porta con sé il respiro del vulcano e il lavoro instancabile di chi ne custodisce il segreto.
La cantina la scorsa settimana è stata protaginista del progetto Etneb, nato da un’intuizione dell’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata, finanziato dal Ministero del Turismo che ha portato in scene le eccellenze del territorio dei Nebrodi e dell’Etna.
L’evento ha offerto un’occasione unica per mostrare non solo la qualità dei vini, ma anche la storia e la passione che li rendono così speciali. Attraverso degustazioni, visite guidate e racconti, Travaglianti ha offerto ai visitatori un’immersione multisensoriale, trasformando ogni calice in un momento di scoperta.
La cantina Travaglianti non è solo un produttore di vini: è un custode del territorio, un interprete dell’anima etnea.
Ogni calice è un viaggio, un’emozione, un legame indissolubile con la forza della natura e la storia millenaria che scorre sotto i piedi del gigante Etna.
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