La 23^ edizione del Cous Cous Fest è stata annullata. La notizia, data l’8 settembre, è ormai rimbalzata sui media. L’evento era previsto dal 18 al 27 settembre 2020 a San Vito Lo Capo, tradizionale location nel Trapanese, ma l’aumento dei casi di coronavirus ha portato all’annullamento. Gli organizzatori, però, non si scoraggiano e guardano al futuro con un bagaglio ricco di idee.
L’annullamento della manifestazione
L’aumento dei casi di coronavirus nella provincia di Trapani ha portato gli organizzatori a fare un passo indietro. Nonostante fosse stata programmata un’edizione nel pieno rispetto delle norme anti-covid, l’amministrazione comunale di San Vito Lo Capo, d’intesa con il Prefetto di Trapani e l’agenzia di comunicazione Feedback hanno deciso di annullare la manifestazione.
“La prudenza e il senso di responsabilità nei confronti della comunità sanvitese e dei visitatori che avrebbero partecipato alla manifestazione – spiegano gli organizzatori – ci portano a prendere questa importante decisione. Alla luce del primo caso di positività al Covid registrato a San Vito Lo Capo, e del conseguente cambiamento del quadro epidemiologico, ci sembra doveroso fare un passo indietro nonostante il progetto dell’evento fosse stato modificato nel totale rispetto delle normative anti-Covid”.
Un Cous Cous Fest a prova di Covid
“L’evento è stato sottoposto a due revisioni attraverso il Comitato di ordine pubblico e sicurezza, presieduto dal Prefetto di Trapani e dal Questore di Trapani – spiega Marcello Orlando, amministratore di Feedback, la società che produce l’evento -. Sia il primo di luglio che il 30 di luglio aveva avuto le indicazioni su come procedere”.
Da un lato tanta delusione, dall’altro la consapevolezza di poter proporre un Cous Cous Fest ancora più innovativo. “Le ultime notizie sui contagi, purtroppo, non favoriscono la creazione del clima di serenità necessario che è fondamentale allo svolgimento di un grande evento quale è il festival. È comunque soltanto un arrivederci – dicono gli organizzatori – torneremo, più forti di prima, non appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno”.
Promozione del turismo e del territorio
Il Cous Cous Fest è diventato ormai un appuntamento fisso, a settembre, per appassionati e turisti. San Vito Lo Capo si trasforma in un centro di promozione del turismo e del territorio. Doverlo annullare non prevede, al momento, una riproposta. “Il Cous Cous Fest – spiega Orlando – è un evento di fine estate-autunno. Si colloca alla fine della stagione, perché è un progetto di marketing fatto proprio per portare turismo, non solo a San Vito ma nell’intera Sicilia occidentale, quindi al momento non è previsto che si realizzi a San Vito nella formula che conosciamo”.
Incassato il colpo dell’annullamento, si pensa già alla ripartenza. “Non è escluso, però, che si faranno delle iniziative anche fuori da San Vito. Per esempio – continua Orlando -, già ad ottobre abbiamo allo studio un’ipotesi di lavoro che prevede una sorta di Cous Cous Fest in tour con format ristretto al TTG Travel di Rimini, che è la più grande fiera turistica italiana. Con molta probabilità, replicheremo anche a febbraio quest’altro modulo, che già abbiamo sperimentato a febbraio 2020 alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Quindi comunque le attività legate alla promozione dell’evento e alla sua diffusione continueranno. L’evento in sé e per sé con molta probabilità verrà rinviato o in primavera o poi replicato in autunno dell’anno prossimo, se le condizioni Covid lo consentiranno”.
Un Cous Cous Fest tradizionale che strizza l’occhio alla cultura
“Quest’anno abbiamo necessariamente rinunciato alla musica popolare, alla musica pop – spiega Orlando -, perché comunque le restrizioni non ci consentivano di creare assembramenti, per cui avevamo puntato tutto sulle tradizioni”.
Un’edizione che si sarebbe snodata su due filoni. “Un palinsesto su una nuova location più folk – racconta Orlando -. Sull’altro, invece, che era la location centrale, la piazza centrale del paese, avevamo puntato molto sull’aspetto culturale. Quindi legato proprio all’integrazione, alla presentazione di progetti che vedevano coinvolti gli immigrati, come I.C.A.R.E. E ancora alla promozione dell’agroalimentare di qualità, attraverso Unicredit con il progetto Food4Excellence. Diciamo che è da una parte un evento un po’ più culturale, dall’alto più folkloristico, legato alla tradizione popolare. Evitando ovviamente tutto ciò che avrebbe creato assembramento come la musica per giovani, i concerti pop, che avrebbero creato problemi di gestione non indifferenti”.
La fiducia di poter tornare più forti di prima
Un’edizione diversa, sì, ma comunque legata alla tradizione dell’evento. In ogni caso, sarebbe stata un volano per l’economia del territorio. “Avevamo previsto decine di migliaia di visitatori in dieci giorni, tra escursionisti e turisti. L’annullamento ha creato un danno enorme per la comunità, un danno enorme per noi. Annullare una manifestazione a otto giorni, è ovvio che, oltre al dispiacere crea delle difficoltà economiche non indifferenti”.
“Eravamo fiduciosi – conclude Orlando -, sarebbe stata un’edizione in sicurezza, con meno gente. Con un pubblico forse più attento all’approfondimento e meno vacanziero. Un programma più culturale, che avrebbe richiamato anche un pubblico un po’ più maturo”.
Il Cous Cous Fest non si ferma. La pandemia ha portato all’annullamento di questa edizione, le sorprese in serbo, però, sono tante. Gli organizzatori dell’azienda Feedback continuano la loro attività di promozione dell’evento e del territorio, pronti a reinventarsi per tornare ad invadere le strade di San Vito Lo Capo di cucina, tradizione, musica, folklore e cultura.
Immagini dal sito CousCousFest
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