La tradizione di mangiare pesce il venerdì santo rimane salda per 6 italiani su 7. Per il secondo anno consecutivo le abitudini culinarie non si fanno battere dalla pandemia di Coronavirus.
La diffusione del Covid ha cambiato molte abitudini ma alcune tradizioni rimangono ben salde. Ecco infatti che anche quest’anno 6 italiani su 7 non rinunciano al pesce per il venerdì santo. È quanto emerge da un’indagine di Fedagripesca-Confcooperative.
La ricerca inoltre conferma come l’usanza di mangiare magro venga rispettato più al Centro-sud (62%) che al Nord (38%), in particolare dalle donne (55%) e dagli over sessanta (70%).
Se gli italiani non mutano le tradizioni, quello che cambia rispetto al passato sono le modalità di acquisto. Il boom dell’e-commerce ha favorito questo processo. Esistono anche delle pescherie fantasma che escono in mare solo dopo aver ricevuto l’ordine. In questo modo inoltre si ottiene un risparmio fino al 20%.
Le restrizioni, però, incidono anche sui consumi. I menu ridotti per pochi intimi, come impone la normativa, vanno infatti ad incidere anche sulle pezzature di pesce sempre più piccole e semplici da preparare al forno, in padella o alla griglia.
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