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Ue, aumentano le segnalazioni dei cibi rischiosi per la salute ma l’Italia migliora
04 Set 2021 08:00

Quando si ha a che fare con il cibo, l’attenzione alla qualità e alla salute non basta mai. Lo sa bene l’Unione europea che nel 2020 ha rilevato un aumento di segnalazioni di rischio per la salute sui prodotti alimentari immessi sul mercato. Record peggiore per Germania e Olanda, bene l’Italia. Dati però che, sempre secondo l’Unione Europea, non devono allarmare. Per la Commissione è indice di un sistema che funziona più che di un reale aumento di rischi.

Ue, aumentano le segnalazioni dei cibi rischiosi per la salute ma l’Italia migliora

Il rapporto 2020 del Rasff, il sistema di allerta rapido Ue su alimenti e mangimi, ha evidenziato che nel 2020 le segnalazioni sui prodotti alimentari immessi sul mercato Ue che implicano un rischio per la salute sono aumentate del 22% rispetto al 2019. Si tratta di 1.430 casi su 3.862 segnalazioni totali. Tuttavia – viene fatto rilevare – l’aumento dei prodotti a rischio per la Commissione è indice solo del fatto che il sistema funziona meglio e non che il rischio è più alto.

Maglia nera per Germania e Olanda che hanno fatto segnare il massimo risultato raggiunto negli ultimi tre anni. Bene invece l’Italia per la quale le notifiche originali, cioè quelle che lanciano la prima allerta, sono diminuite di oltre il 25% (da 377 a 297) dal 2018.

Le notifiche riguardano principalmente contaminazioni accidentali, disturbi di origine alimentare come la salmonella (44 gli alert in Italia) e residui di pesticidi non autorizzati nell’Ue, come l’ossido di etilene rilevato dalle autorità belghe e olandesi su semi di sesamo indiani. Nel 2020 sono calati i respingimenti dei prodotti alle frontiere (-30%), per l’impatto della pandemia sul commercio globale. Sono cresciute, invece, le segnalazioni provenienti dalle aziende produttrici.


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