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Terre Iblee, un viaggio di bontà nel sud est siciliano
04 Set 2019 15:47

Esperti di enogastronomia considerano quest’angolo della Sicilia la “Food Valley” siciliana. Il territorio ibleo, con diverse città del ragusano e alcune del siracusano, grazie al suo ricco paniere di prodotti gastronomici, al suo vino e all’alta ricettività è riuscita a guadagnarsi questo grazioso appellativo. Un viaggio qui diventa un’esperienza poliedrica dove si mescolano emozioni varie che scaturiscono dalla bellezza dei posti e dalla bontà di prodotti tipici come il formaggio Ragusano e l’olio extravergine DOP Monti Iblei.

Viaggiare tra cantine e ristoranti nelle “dodici terre” del ragusano, partendo dai comuni montani per poi scendere sino ai paesi costieri, è una continua scoperta di sapori, dal piccante al salato al dolce, frutto delle differenti influenze culturali ereditate dalle tante dominazioni passate. Tipici il pane impastato con lievito naturale, i pastieri, le ‘mpanate, o le “scacce” ragusane. Poi vi è la carne soprattutto quella di maiale che dà vita a succulente preparazioni. Nella zona costiera si può apprezzare il pesce fresco proveniente dai porticcioli di Donnalucata, Scoglitti e Pozzallo, mentre chilometri di coltivazioni in serra offrono primizie di ortaggi che in buona parte arrivano sino al Nord Italia. Per la gastronomia dolce vale la pena citare due specialità modicane: il cioccolato artigianale e le “’mpanatigghi”, biscotti che all’interno contengono pure la carne di vitello. Infine i vini dal nobile Cerasuolo DOCG ai Nero d’Avola e Frappato vinificati in purezza.

Nel siracusano è in particolare la città di Palazzolo Acreide che merita attenzione per la sua ristorazione ed i suoi eccellenti prodotti. Patrimonio dell’umanità insieme a tutta la Val di Noto dal 2002, Palazzolo Acreide è una cittadina di origini greche incastonata nei monti iblei. A caratterizzare la sua gastronomia vi è in particolare la Salsiccia Tradizionale, prodotto della cultura locale tutelato da Slow Food. Ingredienti sono il suino nero siciliano (la cui storia risale almeno a più di 2600 anni fa, ossia a quando Akrai fu edificata nel 664-663 a.C. dai corinzi siracusani), il peperoncino rosso, il finocchietto selvatico seccato all’aperto ed il vino rosso del Val di Noto. Ben nove i tagli di carne di suino nero entrano in gioco nella sua preparazione che ha come obiettivo finale la qualità assoluta. E poi come non citare il famoso tartufo ibleo!

In tanti amano questi luoghi non solo per il loro fascino e l’accoglienza calorosa della sua gente ma proprio per la sua ristorazione: una cucina facile e non facile allo stesso tempo, condizionata dalla vocazione agricola del territorio, legata alla tradizione ma che si accosta e quasi si completa con quella più innovativa realizzata da chef che fanno della qualità dei prodotti e della propria creatività la propria nota distintiva. Un vero e proprio Eden che racconteremo nei prossimi articoli…


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