Packaging, più della metà degli italiani lo sceglie sostenibile

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L’attenzione che gli italiani rivolgono al cibo non riguarda solamente la qualità ma anche il confezionamento. La sostenibilità è al centro della maggior parte delle scelte, così emerge che il 53% degli italiani vuole un packaging sempre più sostenibile.

Packaging, più della metà degli italiani lo sceglie sostenibile

L’Osservatorio Out Of The Box realizzato da Nomisma e Glaxi e svolto presso Nomisma ha analizzato il rapporto tra il consumatore italiano e la “scatola”. Da quanto emerso, la sostenibilità guida la maggior parte delle scelte non solo per i prodotti alimentari in sé ma anche per il confezionamento. 

E’ più della metà, ben il 53% la percentuale di italiani che, secondo l’indagine, vuole un packaging sempre più sostenibile.

Inoltre, i risultati evidenziano  che il 43% degli italiani riconosce nel design della confezione un elemento in grado di influenzare gli acquisti.  Dall’Osservatorio è emerso che quest’ultimo fattore “dovrebbe rispondere a cinque principali esigenze, tra cui la capacità di evidenziare la trasparenza e l’onestà del brand (83%), la trasmissione di un senso di positività, freschezza ed energia (82%), e l’espressione dell’autenticità della marca (78%)”.

La storia che c’è  dietro all’azienda produttrice dovrebbe essere “raccontata” attraverso il confezionamento per il 73% degli intervistati. E’ così che ci si avvicina ai bisogni e alle emozioni dei consumatori, trasmettendo la passione e l’umanità dell’azienda, rievocando il legame con i valori e le tradizioni, ma anche regalando un senso di spensieratezza e felicità nel momento in cui si fa shopping (69%).

Sulla base dei risultati, sono stati individuati anche i profili di consumatori vicini al pack “identitario”. Si tratta di coloro in cui questa componente appare più forte rispetto alla componente funzionale di protezione. Dallo studio risulta che quasi 1 italiano su 4 preferisce acquistare con pack specifico anche un prodotto come le mele. La percentuale più alta, che sfiora il 50% , la raggiunge lo smartphone, seguito dal vino da tavola (44%) e dalla pasta (43%).

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