
La famiglia Brunetti di Casa Grazia, l’azienda vitivinicola ed olivicola di Gela che affonda le sue radici nella Riserva Naturale del Lago Biviere, il più grande lago salato costiero della Sicilia, con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni della nascita di Andrea Camilleri, rende omaggio ad Andrea Camilleri con l’istituzione del Premio Vigata, concepito come appuntamento destinato a ripetersi negli anni, a testimonianza viva della sua identità culturale. Qui, dove il paesaggio plurale di dune, mare e terra danno vita ad un unicum di bioversità, specchio di una Sicilia inedita, venerdì 12 settembre alle 18,30, andrà in scena la prima edizione del Premio Vigàta, in virtù del riconoscimento assegnato allo scrittore dall’Accademia Eschilea, nel 1982, a Gela. Partner l’Associazione Fondo Andrea Camilleri, presieduta da Andreina Camilleri.
«A lui, maestro della parola, cantore della Sicilia – dice Maria Grazia Di Francesco Brunetti, ceo di Casa Grazia e Donna del Vino Sicilia – Casa Grazia vuole rendere omaggio con un premio letterario ispirato all’amore che ha avuto per tutta la sua vita, alla sua terra d’origine, Porto Empedocle, la “sua” Vigata immaginaria, metafora di una Sicilia complessa dove le storie intrecciano luci ed ombre del paesaggio architettonico, rurale e umano, raccontate con quell’arguzia ed ironia che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Con lui, i profumi ed i sapori della nostra terra, il vino, l’olio e la cucina diventano un modo di stare al mondo dei suoi personaggi. Piacere condivisibile che è oasi per lo spirito».
Il Premio Vigata, patrocinato dal Comune di Gela con il sindaco Terenziano Di Stefano e dall’assessorato comunale alla Cultura con l’assessore Peppe Di Cristina, nell’ambito dell’iniziativa «Gela tra mito e letteratura», si avvale del supporto del comitato scientifico composto da Andrea Cassisi, giornalista di Avvenire, Vincenzo Castellana, direzione creativa Casa Grazia, Sarah Zappulla Muscarà, dell’Università di Catania, ed Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello spettacolo siciliano. Viene organizzato in collaborazione con il Centro di Cultura e spiritualità cristiana Salvatore Zuppardo.
«Andrea Camilleri – continua Maria Grazia Brunetti – ci ha insegnato, ed è questa la sua più grande eredità, che raccontare è un atto di resistenza, un modo per restare vivi, per capire chi siamo. Se la letteratura è un mezzo per comprendere meglio l’identità culturale di un popolo, anche noi qui a Casa Grazia, cultori della terra che custodiamo con cura, passione ed impegno da tre generazioni, dentro ad ogni calice, raccontiamo l’identità di questo luogo. Lo facciamo da vignaioli, perché riteniamo che raccontare storie, anche in una bottiglia di vino, significa custodire un territorio e le sue radici».
Il premio verrà conferito, ogni biennio, a personalità che si sono distinte per il loro contributo alla cultura e per la capacità di dare voce ai luoghi, trasformandoli in racconto, memoria e identità condivisa. Quattro i premi che saranno consegnati durante la serata del 12 settembre presentata da Ornella Sgroi, giornalista del Corriere della Sera, scelti dalla giuria presieduta dalla professoressa Sarah Zappulla Muscarà, filologa e critica letteraria, e composta da anche da Andrea Cassisi, Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera, Maria Grazia Di Francesco Brunetti e Francesco Liardo, cfo di Sicilsaldo Group.
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