Murgo: trent’anni di eccellenza etnea tra storia, innovazione e nuove etichette

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Sull’Etna, ogni vigneto racconta una storia antica, forgiata dal fuoco del vulcano e dalla dedizione delle mani che lo coltivano. Il suolo lavico, il clima imprevedibile e la passione della famiglia Scammacca del Murgo danno vita a vini che sono l’essenza stessa di questa terra. Da oltre trent’anni, Murgo è sinonimo di eccellenza e innovazione, e lo scorso 14 marzo questa storia si è arricchita di un nuovo capitolo con la presentazione delle nuove etichette e l’inaugurazione della cantina rinnovata nella Tenuta San Michele, a Santa Venerina.

Una storia memorale che dura da oltre 30 anni

La giornata, accolta da un clima primaverile, è iniziata nel cuore di Catania, a Palazzo Scammacca. Qui, la famiglia ha accolto giornalisti, sommelier ed esperti del settore, presentando con orgoglio le nuove etichette degli spumanti Murgo. “Sentirsi parte integrante di un territorio è la cosa più importante, soprattutto se si contribuisce in modo efficace al suo sviluppo economico, culturale e sociale”, ha affermato Michele Scammacca, responsabile della produzione, durante il suo discorso introduttivo.

Dopo la conferenza e la degustazione tecnica, il viaggio si è spostato sull’Etna, nella Tenuta San Michele, per l’inaugurazione della nuova cantina. Un progetto che segna un passo decisivo per Murgo, aumentando la capacità di stoccaggio e la qualità della produzione grazie a un affinamento più lungo sui lieviti.

Le nuove etichette: un racconto di terroir e tradizione

I vini Murgo sono un omaggio all’Etna, con la sua straordinaria capacità di conferire mineralità e complessità a ogni bottiglia. La nuova linea di spumanti esprime al meglio il carattere di questo territorio, attraverso una gamma di bollicine eleganti e stratificate.

Murgo Brut 2022 apre la degustazione con un profilo vibrante: al naso emergono note di agrumi freschi, fiori bianchi e una delicata sfumatura di crosta di pane, testimone dei suoi 18 mesi sui lieviti. Il sorso è agile, con una bollicina fine e un’acidità che ne esalta la freschezza, rendendolo perfetto per un aperitivo raffinato o un abbinamento con crudité di mare.

La versione Murgo Brut “Saemper” 2021, con i suoi 24 mesi sui lieviti, mostra maggiore complessità e struttura. Le note agrumate si fondono con sentori di frutta secca e leggere sfumature tostate, regalando un sorso cremoso, profondo e di grande persistenza.

I Rosé di Murgo sono un’icona della cantina, espressione pura del Nerello Mascalese. Murgo Brut Rosé 2022, affinato 18 mesi, si distingue per i suoi aromi di piccoli frutti rossi, rosa canina e un delicato tocco speziato. La sua freschezza e precisione gustativa lo rendono un perfetto compagno per antipasti di pesce o piatti di carne bianca.

Più evoluto e complesso il Murgo Brut Rosé “Saemper” 2021, che con i suoi 24 mesi sui lieviti si arricchisce di sentori di melograno, fragolina di bosco e una sfumatura minerale che richiama la terra vulcanica di provenienza.

Il momento più atteso della degustazione è stato senza dubbio quello dedicato agli spumanti di lungo affinamento. Murgo Extra Brut 2013 Magnum (96 mesi sui lieviti) incanta con una straordinaria complessità: miele d’acacia, nocciole tostate, zenzero candito e un sottile richiamo affumicato creano un bouquet raffinato, sostenuto da una freschezza sorprendente e da un perlage elegante.

Ancora più esclusiva la selezione dedicata a Emanuele Scammacca Barone del Murgo Pas Dos’, nelle versioni 2011 e 2013 (120 mesi sui lieviti). Qui siamo di fronte a vini di straordinaria longevità, che evocano sensazioni di pane grigliato, mandorle, agrumi canditi e spezie dolci. Il sorso è cremoso, ampio e persistente, con un finale sapido che lascia una scia minerale indimenticabile.

Alla scoperta della nuova cantina

Dopo la degustazione, gli ospiti hanno avuto l’opportunità di visitare la nuova cantina, guidati da Michele Scammacca. Il tour ha mostrato le moderne aree di affinamento, progettate per garantire un controllo ottimale delle temperature e dei tempi di sosta sui lieviti. Le vasche di acciaio, le botti e le zone dedicate all’invecchiamento rappresentano il cuore pulsante della produzione Murgo, dove tradizione e tecnologia si fondono per creare spumanti di livello internazionale.

Questa nuova cantina non è solo un ampliamento strutturale, ma un investimento sulla qualità. La maggiore capacità di stoccaggio ci permette di affinare i nostri vini più a lungo, migliorandone la complessità e l’evoluzione nel tempo”, ha sottolineato Michele Scammacca.

Un brindisi al futuro

Durante l’evento, Manfredi Scammacca ha ripercorso la storia della cantina, ricordando l’intuizione del Barone Emanuele Scammacca del Murgo, che negli anni ’80 trasformò le terre di famiglia in un progetto vitivinicolo ambizioso. “Sono passati più di trent’anni da quando abbiamo intrapreso questo viaggio. Ogni bottiglia racconta il nostro impegno, il nostro amore per il territorio e la volontà di migliorarci continuamente”, ha dichiarato Manfredi.

Murgo non è solo vino: è un simbolo dell’Etna, un ponte tra tradizione e innovazione, una realtà che guarda avanti con determinazione. Il brindisi finale, accompagnato da un percorso gastronomico curato dalla Tenuta San Michele, ha sigillato un evento che non è stato solo una celebrazione, ma un nuovo punto di partenza.

Il futuro di Murgo è già scritto nelle sue bollicine: finezza, passione e la volontà di portare l’eccellenza dell’Etna sempre più lontano.

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