Mine Wine Xmas Edition, arrivano i cofanetti in legno fatti a mano e personalizzabili

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Sono fatti a mano, personalizzabili per un regalo unico. Sono i nuovi cofanetti handmade di Mine Wine in edizione limitata, che contengono uno strepitoso Gavi Docg 2019.

Si può scegliere tra almeno tre diversi stili per i singoli cofanetti, da quello floreale per la mamma a quello più colorato per la zia sino a quello più serio per il nonno. Oltre a questi cofanetti in legno si può regalare qualcosa di più classico, come la scatola in oro da tre bottiglie o il sacchetto con una sola bottiglia.

È Natale, cosa ci abbiniamo?

È un vino gastronomico, il Mine Gavi Docg 2019, dal naso complesso di note calcaree e iodate arricchite da un ricco ventaglio agrumato, che vira dal mandarino al lime, accenni di frutta rossa croccante, profumi di erbe aromatiche e biancospino. Il sorso è sapido complesso e strutturato con buona persistenza al punto da accompagnare molti piatti delle feste.
Qualche esempio? Dei muffin salati con salmone, le capesante e il classico antipasto all’italiana. Tra i primi piatti ben accompagna i tipici ravioli di Gavi dalla sfoglia sottile ripieni di carne e borragine, conditi con ragù o come da tradizione “a culo nudo” con solo formaggio grattugiato. Questo bianco, sebbene faccia solo acciaio, ha una struttura interessante per accompagnare con stile anche le carni bianche, come una gallina ripiena o la faraona coi mandarini, fino ai formaggi di media stagionatura. E a Natale provate questo Mine Wine con il tradizionalissimo Cappon Magro!

Abbinamenti POP per tutto l’anno

Il Mine Gavi Docg 2019 è un vino POP, che si abbina splendidamente allo street food italiano, da Nord a Sud. Qualche esempio? Provatelo con la pizza fritta, i tramezzini alla veneziana, la focaccia ligure, la piadina con rucola e squacquerone, e la mozzarella in carrozza rigorosamente con l’acciuga!

Gavi Mine Wine, unico nel suo genere

Il Gavi Docg 2019 di Mine Wine è il regalo ideale per le feste. Si tratta di un nobile bianco piemontese, l’unico della denominazione che nasce da uve provenienti da vigneti di tutte le 11 terre della denominazione, composte dall’alternanza di suoli marnosi, calcarei e argillosi, segnati dai microclimi diversi. Un vero e proprio omaggio alla denominazione e a questa tipologia voluto da Giusi Scaccuto Cabella.
Voglio fare un Gavi che sia mio in tutto e per tutto, e che racchiuda la vera anima di queste 11 terre dalle caratteristiche tanto diverse, sia per clima, altitudine e composizione dei suoli. – spiega Giusi – La scelta delle percentuali di ciascuna terra tiene conto dell’andamento dell’annata e di come si sono espresse le zone nel corso della stagione”. Una sfida per Giusi, che ha dovuto capire e armonizzare queste anime in un unico vino.
“È stata una sorpresa anche per me scoprire le caratteristiche organolettiche di un blend nato da terre rosse, bianche e di mezzo, perché non avevo idea di come si potessero esprimere in un unico prodotto. Di fatto, credo di aver realizzato un Gavi, che rappresenti la mia personalità, tanto complessa quanto sfaccettata”.

La produzione Mine Wine

Gavi Docg conta 1500 ettari vitati in totale. Da nord a sud non passano più di 20 km e il numero di piccoli viticoltori, che in media conducono non più di un ettaro, è ancora molto presente. Sono stati piccoli produttori di uva a ispirare la scelta di Giusi per Mine: “Non avrei potuto realizzare questo vino se non fossero presenti questi piccoli artigiani che producono uva con particolare attenzione. Non sono certificati bio, ma lavorano nel rispetto di sostenibilità e biodiversità. Sono tutti vigneti a conduzione famigliare che non producono vino o non ne vinificano l’intera produzione, tanto da cedere l’uva eccedente. Sono la storia e la ricchezza di questo territorio: non ho fatto altro che attingere alla loro esperienza e selezionare le migliori uve per il mio progetto”.
La presenza in percentuale di uve da ciascuna zona varia a seconda dell’annata. Le uve vengono vendemmiate a mano. Mine fermenta, a temperatura controllata, con lieviti indigeni in acciaio; è Giusi che segue in prima persona la fermentazione fin dalla realizzazione del pied de cuve. Dalla vendemmia 2019 Giusi Scaccuto Cabella segue in prima persona uno dei vigneti che dà vita a Mine Gavi.
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