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Merenda sana? Dipende dalla porzione, 7 volte su 10 si esagera con la quantità
10 Ott 2020 06:45

La qualità del cibo è fondamentale per una dieta equilibrata. Bisogna, però, prestare attenzione anche alle quantità. Il pasto più rischioso per commettere errori è la merenda. In tempi di smart working, inoltre, è ancora più facile eccedere nel comfort food. E anche nelle porzioni abbondanti.

Merenda sana? Dipende dalla porzione, 7 volte su 10 si sbaglia

Lavorare tra le mura di casa porta a lasciarsi andare in merende poco salutari. Secondo una indagine BVA Doxa – Unione Italiana Food su un campione rappresentativo di 600 mamme di bambini dai 5 ai 13 anni, l’errore in eccesso è dietro l’angolo.

Il problema principale riguarda le quantità. Ben 7 mamme su 10 scelgono fette di circa 100-120 grammi nel caso della crostata e di circa 90-120 grammi per il ciambellone. Queste porzioni corrispondono a quasi 3 volte in più del peso di 35 grammi di una merendina industriale. Il peso medio delle due merende si attesta quindi a 96 grammi per la crostata e 84 grammi per il ciambellone.

Inoltre, una mamma su 3 (30%) è solita far fare il bis ai propri bambini e allo stesso tempo ama farlo. Dalla ricerca è emerso anche che la porzione di crostata e ciambellone che le mamme scelgono per loro è la stessa che scelgono per i propri figli. Anche in questo caso sopravvalutando il fabbisogno calorico che hanno i propri figli rispetto al momento della merenda.

La nutrizionista: “Le porzioni vanno calibrate”

Per la nutrizionista Valeria Del Balzo “una fetta di crostata alla marmellata o di ciambellone – ottime alternative per la merenda dei più giovani anche rispetto alle merendine – andrebbero però “calibrate” in base all’età e al fabbisogno calorico, cosa che non viene fatta. E soprattutto andrebbero differenziate in termini di peso tra un consumo adulto o giovanile”.

Sembra quindi che, in merito alle quantità, siano da preferire le merendine confezionate. “Il plus dei dolci confezionati come le merendine – spiega la nutrizionista – è proprio quello di avere una porzione prestabilita, con un apporto di nutrienti e calorie più contenuto in grado di dar vita ad un prodotto nutrizionalmente equilibrato da consumare 1-2 volte a settimana, che può rappresentare una delle alternative nutrizionali per la merenda degli italiani”.

“Le merendine – conclude –  sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi, in linea con la quota giornaliera di energia della merenda pomeridiana e dello spuntino di metà mattina”.

Analisi nutrizionale

Sul fronte nutrizionale una porzione di 96 grammi di crostata alla marmellata – ovvero quella media – ha un contenuto calorico di 317 kcal e contiene 27 grammi di zuccheri, 7,8 grammi di grassi, di cui 5 saturi (Composizione chimica alimenti del Crea).

Una fetta di ciambellone da 84 grammi – quella tagliata in media dalle mamme italiane per i propri figli – ha un contenuto calorico di circa 310 kcal, 20 grammi di zuccheri, 14,3 grammi di grassi, di cui circa 5,3 saturi (dati Fatsecret). La merendina contiene circa 6,5 grammi di grassi, dei quali 3 saturi, 9 grammi di zuccheri, per un contenuto medio calorico a porzione pari a 157 kcal.

Ciò significa che a conti fatti, una fetta di crostata presenta in media il doppio delle calorie, tre volte gli zuccheri e una volta e mezza i grassi saturi di una merendina.

Inoltre, il vantaggio delle merendine che, come rileva Unione Italiana Food, su scala industriale sono le “discendenti” di crostata, torta margherita e ciambellone per ingredienti simili e analogo procedimento di preparazione, sono le indicazioni in etichetta.

 


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