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Cioccolato passione italiana, il comfort food che muove un mercato da 2,5 miliardi
05 Lug 2020 16:58

Il 7 luglio si celebra la Giornata mondiale del cioccolato. Un’occasione in più per godere di uno dei più diffusi comfort food. C’è chi lo apprezza di più e chi meno, ma è quasi impossibile resistervi. Anche perché ce n’è per tutti i gusti: da quello fondente a quello salato, da quello grezzo a quello raffinato e ancora tavolette, gelati, muffin, biscotti, budini e chi più ne ha più ne metta.

I primi a coltivare la pianta di cacao furono i Maya, nella zona  tra la penisola dello Yucatán, il Chiapas e la costa pacifica del Guatemala.  Per loro i semi erano così preziosi da essere utilizzati come vere e proprie monete. Inoltre il cacao veniva considerato il “cibo degli Dei”, caricandosi così di valenze religiose e simboliche. il suo consumo, infatti, era riservato solamente  ad alcune classi della popolazione, cioè sovrani, nobili e guerrieri.

Il cacao giunge in Europa intorno al Cinquecento. Il primo europeo ad assaggiarlo fu Cristoforo Colombo, quando nel 1502, durante il suo quarto viaggio nelle Americhe, tocca l’isola di Gunaja, al largo della costa dell’Honduras. Da allora la sua diffusione è stata inarrestabile. Già dal XVI secolo il cioccolato è considerato un afrodisiaco e gli usi che se ne fanno sono passati anche dalla medicina. Fino ad arrivare al 7 luglio 1847, giorno in cui Joseph Fry inventò per la prima volta il cioccolato in barrette “da mordere”. Proprio questa data fu scelta per celebrare la Giornata mondiale del cioccolato.

Oggi il cioccolato si presenta sotto diverse forme e ognuna contribuisce ad aumentarne l’apprezzamento. Durante il lockdown del 2020, per esempio, gli acquisti di cioccolato sono aumentati quasi del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Solo gli italiani ne consumano poco più di 4 chili a testa l’anno. Cifre che confermano il trend in crescita, in un Paese come il nostro che vanta di una lunga tradizione nella trasformazione artigianale e industriale del cioccolato. Il tutto dimostrato dai numerosi marchi storici italiani riconosciuti in ogni angolo del mondo, per un mercato che vale 2,5 miliardi di euro.

Un mercato di sapori tradizionali dove però trova sempre più spazio l’innovazione, dal prodotto aromatizzato al peperoncino, all’arancia, al rum, alla menta o, nelle versioni al sale dell’Himalaya, passando dal vegan e dal biologico e naturalmente a quello senza glutine. Per quanto riguarda i gusti, la preferenza degli italiani ricade ancora una volta sul fondente (40%), seguito a distanza da quello al latte. Perdono posizioni, invece, il cioccolato bianco come anche la semplice barretta.

A contribuire alla diffusione del cioccolato, anche i numerosi benefici che gli sono attribuiti. Gli amanti del prodotto non hanno certo bisogno di una scusa per mangiarne, ma se proprio vogliamo sentirci a posto con la nostra coscienza, possiamo ricordare che il cioccolato aumenta la memoria e l’umore; riduce il rischio di ictus e le infiammazioni; è un ottimo antidoto contro la demenza senile; combatte lo stress; protegge dai raggi solari e aumenta la felicità.


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