Chi consuma Marsala e ne ama le qualità conosce la storia di questo prodotto italiano? Il Marsala è da tutti considerato un fiore all’occhiello della Sicilia e quindi del territorio italiano. Se oggi è uno dei vini liquorosi maggiormente conosciuti e consumati nel mondo, questo lo si deve soprattutto alla Sicilia che da anni coltiva e rispetta una cultura intrinseca del luogo: la cultura del Marsala.
Parlando di storia, gli amanti di questo vino liquoroso devono ringraziare un uomo inglese, John Woodhouse, il quale stanziatosi in Sicilia nel 1773, avviò la prima commercializzazione del Marsala.
Ma come è nato il Marsala?
Il Marsala nasce quasi per caso, ovvero quando John Woodhouse decise di commerciare in patria anche del vino. E dato che il trasporto in nave avrebbe deteriorato il prodotto, decise di addizionare il vino con dell’acquavite. Durante il viaggio, a causa delle onde, l’alcol e il vino si mescolarono dando vita al Marsala.
Gli Inglesi, amanti di vini liquorosi come per esempio il Madeira, amarono subito questo nuovo prodotto.
Oltre ai Woodhouse, molte altre famiglie inglesi iniziarono a commercializzare e a produrre Marsala. Famiglie come gli Hopps e soprattutto Benjamin Ingham. Quest’ultimo nel tempo creò un’importante flotta mercantile arrivando ad introdurre il Marsala anche nei lontani mercati statunitensi già dai primi anni del 1800.
La vera svolta arriva quando negli anni trenta del 1800 una grande famiglia imprenditoriale italiana inizia a produrre e a commercializzare il Marsala. Parliamo dei Florio, una vera eccezione nel panorama nazionale delle produzioni vinicole. Essi si servivano infatti di molti macchinari innovativi, tecniche avanzate e una conduzione aziendale in continua via di crescita e sviluppo.
Il resto del paese, ad eccezione di qualche azienda in Piemonte o in Toscana, versava in condizioni di arretratezza. E se da un lato il settore vinicolo italiano rimarrà per diverso tempo caratterizzato da piccole produzioni, i Florio e la Sicilia seppero agire in controtendenza incentivando il progresso vitivinicolo della penisola italiana. A loro va riconosciuto il merito di aver regalato un’immagine mondiale ad uno dei prodotti italiani più interessanti e prestigiosi, il Marsala.
A cura di Diego Diomedi.
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