';

Mademoiselle M, il sauvignon blanc di Alexandre Bain: quando la Loira rapisce
13 Feb 2023 11:28

L’ho scritto ormai diverse volte, ma voglio ribadirlo nuovamente: la Loira non è un terroir. La Loira è uno stile di vita, un approccio all’esistenza, un modo di vedere le cose. Allo stesso modo, Alexandre Bain non è semplicemente un winemaker. Bain fa vini che non sono solo vini e non sono solo Loira. Sono molto di più, sono sguardi sul mondo.

Non facili da trovare e ancora meno da bere, i suoi sono sauvignon blanc di quella parte di Loire che (purtroppo) piace alla gente che… conta: la AOP Pouilly-Fumé. Ovviamente, come (quasi) tutti i vini che vale la pena bere, è fuori dai disciplinari. D’altronde, ammesso che i disciplinari abbiano mai avuto un senso, ne hanno ancora meno nel 2023. Sono un ottimo rifugio per chi difetta di fantasia. 

Mademoiselle M 2019, come i grandi vini fatti al di fuori dei disciplinari, non somiglia a quelli che ci sono dentro. Spesso infatti i Pouilly-Fumé fedeli al disciplinare sono didascalici, bianchi da freelance con partita iva che sbicchierano nei bistrot dal design Instagram friendly. Questo di Bain è invece analogico, anarchico ed esotico. 

Un naso di rara intensità tropicale che ti porta subito in mondi migliori di questo. In bocca un’intensità rara, una volatile presente in filigrana per uscire dalle eno-banalità e un’intensità birichina, che invita a passare in fretta al palato. 

Lontano dalle stucchevoli, corrive, dolcezze dei Sauvignon Blanc canonici di queste latitudini, al palato questo vino è semplicemente diverso, unico. Ricorda i dischi del secondo John Coltrane:, intensità senza mediazioni, poesia cruda, energia con un finale sapido che tiene per mano note di miele.

Un vino di ossimori, conflitti e bellezza. Il Sauvignon Blanc che potrebbe essere, nel mondo che vorrei. Da abbinare con My Favourite Things. Lui è John Coltrane, Ça va sans dire!


Dalla stessa categoria

Lascia un commento