La denominazione “Olio Lucano” entra nel Registro delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp). La Commissione Europea ha approvato la domanda di iscrizione. Si tratta della 307esima denominazione di un prodotto alimentare a ottenere il riconoscimento e la tutela dell’Unione europea.
L’Olio lucano diventa quindi Igp. Si aggiunge così a più di 1.490 prodotti alimentari già protetti. A questi bisogna sommare anche oltre 1.620 vini, più di 240 alcolici e 5 vini aromatizzati. L’elenco è disponibile nel database eAmbrosia.
“Da oggi l’olio lucano iscritto ufficialmente nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette”. Lo ha annunciato l’assessore alle politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, Francesco Fanelli.
“Un ulteriore successo che rafforza e valorizza l’identità dell’agricoltura lucana – ha concluso Fanelli, in una nota diffusa dall’ufficio stampa della giunta regionale lucana – che si traduce nella fermezza e nella passione dei suoi protagonisti”.
“Finalmente anche l’olio Lucano ottiene la certificazione IGP dall’Unione Europea. Un riconoscimento assolutamente meritato per questo prodotto di altissima qualità e per gli oltre 12mila olivicoltori lucani che lo producono”.
Con queste parole, infatti, il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp “Olio Lucano IGP” nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.
“Un percorso cominciato nel 2016 e costruito nel tempo con Luca Braia, già Assessore Agricoltura, in Basilicata, e oggi arrivato a compimento”, ha sottolineato ancora Teresa Bellanova. “Non possiamo che essere soddisfatti davanti al numero sempre maggiore di nostri prodotti riconosciuti ufficialmente, con un marchio dedicato, come grandi eccellenze agroalimentari, buone non solo per il palato, ma anche per la salute”.
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