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Italiani a caccia di tesori agroalimentari tradizionali: vacanze alla scoperta di frantoi, cantine e aziende
03 Set 2021 08:00

La passione degli italiani per il cibo non va in vacanza. Durante l’estate infatti il 59% degli italiani che hanno trascorso le ferie nel nostro Paese hanno scelto di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori. Una vera e propria caccia ai tesori agroalimentari tradizionali.

Italiani a caccia di tesori agroalimentari tradizionali: vacanze alla scoperta di frantoi, cantine e aziende

Cantine aperte

Si fa sempre più evidente l’interesse per la qualità dei cibi che si portano a tavola. Ci si informa sugli ingredienti ma soprattutto sulla filiera che sta dietro ad ogni confezione e sulla storia che ha dato vita a quel prodotto. Così, in questa estate, quasi sei italiani su dieci in vacanza in Italia al mare, in montagna o nel verde hanno scelto di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione del primo salone 2021 dei tesori agroalimentari salvati dall’estinzione grazie all’impegno e al lavoro dei contadini italiani della Coldiretti. I dati sono stati esposti al Meeting di Rimini presso il padiglione internazionale con l’esclusiva mostra dei Sigilli di Campagna Amica e la biodiversità delle grandi eccellenze del Made in Italy.

“La tavola – evidenzia Coldiretti – è diventata la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche”. Lo scopo di queste vacanze infatti è stato quello di acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori. Un modo per ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola.

“Ora la ricerca dei prodotti tipici è tornata ad essere un ingrediente irrinunciabile – spiega Coldiretti – delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico che sviluppa un fatturato di oltre 5 miliardi, potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori biologici e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie di Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle strade del vino a quelle dell’olio”.

Dalla Pompia sarda al Conciato romano, dal caciocavallo podolico al Provolone del monaco, dal fagiolo della Carnia all’aglio bianco di Vessalico, dal mais corvino al fagiolo del purgatorio di Gradoli, dal vino cotto al Bagoss, dal formaggio di Vacca Rendena al Lampascione, sono solo alcuni dei tesori esposti al Meeting di Rimini e che grazie all’opera degli agricoltori i turisti possono ancora trovare da nord a sud della Penisola. Un impegno capillare la cui punta dell’iceberg è rappresentata dai Sigilli di Campagna Amica.

 


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