C’è un gruppo di agricoltori, giovani imprenditori e imprenditrici pugliesi che sta facendo parlare, in maniera del tutto positiva, della Capitanata, ovvero della provincia di Foggia. A mettere in luce la loro attività e il loro impegno è il Premitour, un educational itinerante alla scoperta delle risorse agroalimentari del territorio, in particolare di Foggia, Monti Dauni, Tavoliere e Gargano.
Ideatrice di questo progetto è Ilenia Diana, presidente di Aps Only Food, associazione nata nel 2015 con la volontà di promuovere le tipicità locali, creando tavoli ed eventi di degustazione dei prodotti della Provincia di Foggia. “Il nostro obiettivo è promuovere le eccellenze di Capitanata, diffondere la conoscenza e valorizzare le risorse territoriali, paesaggistiche, storiche ed artistiche incentivando il turismo sociale, culturale ed enogastronomico”, racconta Ilenia, che da circa 3 anni porta avanti il Premitour, evento dedicato esclusivamente all’olio pugliese.
Il Premitour, l’oro verde fa parlare di un intero territorio
Che sia di Peranzana, Coratina, Ogliarola o Leccina, l’oro verde rappresenta l’eccellenza di Capitanata e valorizza altre risorse agroalimentari del territorio. Grazie a Premitour, l’olio extravergine di oliva diventa l’attore principale di un educational itinerante, che coinvolge ogni anno giornalisti, blogger, export manager, chef e stakeholders provenienti da tutto il mondo. Il progetto è realizzato con il contributo della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale ed Ambientale – e vede coinvolti i territori di Foggia, dei Monti Dauni, del Tavoliere e del Gargano. Presenti alla terza edizione del Premitour, oltre alla redazione di Cook Magazine e PalermoLive, anche due export manager giapponesi, una referente della Camera di Commercio di Dubai e Andrea Pietricola, founder di Maraki Foodlab.
Le tappe del Premitour: Lucera, Foggia, San Severo, Vieste e Cerignola
Il Premitour diventa occasione, anno dopo anno, di arricchimento personale grazie alla conoscenza di tantissime realtà del territorio. Dall’azienda foggiana “Mipa Agricola” della famiglia Ruberto, produttrice di olio da tre generazioni, al viaggio nel tempo nei terreni di “Mio Padre è un albero” di Lidia Antonacci a San Severo, passando da Lucera nell’azienda “Bio Ricci” di Antonio Ricci.
Insieme al vivace gruppo di studenti dell’Istituto Alberghiero Einaudi di Foggia, abbiamo visitato inoltre l’azienda di Elia Caprioli a Vieste, già premiata dal Gambero Rosso, e l’ultra centenario Oleificio Fiorentino guidato da Francesca e la sua famiglia, con sosta a Cerignola per una degustazione dell’olio dell’azienda Miliora e a Borgo Incoronata per la visita all’Oleificio Cericola.
E poi spazio ai pranzi gourmet con gli show cooking degli chef Donato Martella (Donlù), Roberto Solitro (Padre Pio), Pasquale Pellegrino (Acqua), Andrea Miacola (La Ripa), Leonardo Vescera (Il Capriccio) e Nicola Bramante (Lido Vesta) e all’assaggio di altri prodotti del territorio che, come l’olio, rendono speciale il territorio della Capitanata. C’è il vino dell’azienda agricola Sabrina Scopece, la birra di Leone Beer Company, la paposcia regina dello street food del Gargano preparata dagli ideatori della “Paposcia Fest”, e i deliziosi e freschissimi succhi dell’azienda “Agrumi Vecera”.
Le testimonianze degli imprenditori
Una delle azienda più attrattive è sicuramente quella di Lidia Antonacci, “Mio Padre è un albero“. Il nome si deve proprio alle radici su cui si fonda l’azienda stessa, ovvero il papà di Lidia. Fu lui, insieme a mamma Ottavia, a influenzare positivamente il percorso di vita di Lidia.
Oggi è lei a raccontarci cosa è “Mio padre un albero”, un emozionante percorso green tra ricordi, profumi della terra e olio di oliva extravergine di qualità. “L’azienda agricola ha un estensione di 25 ettari, tagliata da un tratturo interno – racconta Lidia – e nel tempo è stata ridisegnata da me. Inizialmente, infatti, c’era solo un oliveto ma poi ho pensato che poteva essere carino immaginarla come una casa per le sensazioni che mi fa tornare in mente”.
Passeggiando all’interno dell’azienda si respira semplicità e grande rispetto della natura. “Nella mia azienda si rispettano i tempi della natura e non ci sono allevamenti super intensivi. Oltre all’oliveto, ho inserito tanti alberi da frutta – un tempo provvista delle case – come mela cotogna, gelsi, noce, mandorlo, fico e mela annurca”. Un campo a tema, con aree dedicate ai singoli prodotti. “Il corpo centrale rimane l’oliveto ma nel progetto, rifacendomi alle tradizioni e alle abitudini di famiglia, ho voluto creare un percorso fisico e mentale che ci porta a scoprire l’olio”.
Se ci sposta a Vieste è doveroso visitare l’azienda agricola “Le Fronde” di Elia Caprioli, premiata dal Gambero Rosso per il suo “Gocciadoro”, Monocultivar di Ogliarola Garganica che ha conquistato due foglie d’oro. L’azienda si trova nel Gargano a pochi passi dal mare e la produzione di olio si attesa intorno agli 8-10mila litri annuali. “La nostra è una piccola azienda agricola gestita quasi integralmente a livello familiare – spiega Elia – una tradizione che da generazioni ha reso la nostra, un’azienda unica nel suo genere”.
Tra le belle scoperte c’è anche la giovanissima azienda agricola biologica “Miliora“, un progetto ideato da quattro fratelli basato sul rispetto dell’ambiente, la solidarietà e l’innovazione. Due le linee di prodotto in commercio in Italia e all’estero: una Coratina Monocultivar e una Bella di Cerignola. “Siamo partiti da un piccolo appezzamento che ammontava a 5 ettari, adesso siamo arrivati a 30 ettari”, racconta Luciano Giannotti, uno dei quattro titolari. “L’etichetta e il nome che abbiamo scelto per l’azienda indicano essi stessi la crescita. Per noi qualità è meglio di quantità e sostenibilità ambientale e sociale sono un pensiero fisso”.
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