I sapori e i colori dei piatti della tradizione siciliana proposti in maniera innovativa ma genuina. La filosofia culinaria di Nicola Bandi, chef dell’Osteria il Moro, è tutta racchiusa qui ed è chiarissima sin dall’entrée di benvenuto: il pane “cunzatu” che si trasforma in un pomodoro, la caponata nascosta in un cioccolatino, l’oliva liquida. L’Osteria il Moro è un ristorante gourmet nel centro storico a Trapani, di proprietà di Nicola e del fratello Enzo. A quest’ultimo il compito, gestito con grande entusiasmo e passione, di accogliere gli avventori e proporre gli abbinamenti con i vini migliori. La cantina conta ben 700 etichette con un’attenzione particolare al vino siciliano e ai piccoli produttori di grande qualità. Puntare alla valorizzazione del territorio con lo scopo di poter diventare ambasciatori della cucina siciliana d’autore è il loro obiettivo che si sono prefissati sin dall’apertura del ristorante cinque anni fa. Una continua sperimentazione e ricerca, sia in cucina che in sala, per offrire sempre il meglio. Per farlo, i due fratelli, scelgono anche, pur potendo, di non aumentare i posti a sedere (35 in tutto, d’estate salgono a 50 attraverso l’utilizzo di un dehors esterno): “L’autenticità è il nostro obiettivo, – commentano in coro – sia dei piatti che delle materie prime che utilizziamo, e per garantirla non bisogna ‘strafare’ “.
Il nuovo menù proposto per la stagione invernale è una conferma: segue la stagionalità e celebra le materie prime del territorio. I fratelli gestiscono anche un orto di famiglia, da qui provengono ortaggi biologici ed erbe aromatiche. E producono poche bottiglie per il ristorante di un olio extra vergine d’oliva da cultivar Biancolilla, Cerasuola e Nocellara. Già questo, assieme al pane prodotto dallo stesso Nicola, diventa un “piatto gourmet”: l’eccellenza dell’olio che si sposa con la fragranza soffice del pane è un tuffo nei sapori antichi e autentici che “tiene compagnia” tra un portata e l’altra. I primi tre antipasti proposti sono un viaggio dal mare alla terra. Si comincia con una “capasanta” di calamaro adagiata su salsa di zucca esaltata da funghi cardoncelli ed abbellita da una cialda ai funghi.
Gusto sublime per il carciofo alla carbonella, una versione elegantissima del classico carciofo alla brace, adagiato su una ciambellina di topinambur e fonduta di Ragusano.
A concludere il tris di antipasti la nuova versione della polpetta della cucina delle mamme siciliane ottenuta dalla guancia di vitello dalla consistenza tenerissima e accompagnata da un soffice di patate e salsa che ripropone il sapore del sugo della domenica.
Si continua con la carne per il primo con dei fusilloni dal forte carattere sapido e piccante: straccetti di maialino nero dei Nebrodi per il condimento che si fondono con una salsa di formaggio ragusano ed una di spinaci. Un triade esplosiva in bocca.
L’altro primo accontenta invece gli amanti del vegetale: una lasagna, con la quale ha in comune solo la composizione visiva, ottenuta dalle foglie di verza essiccate e al suo interno le verdure di stagione.
Si torna al mare con la portata che apre i secondi: un piatto allegro nella sua composizione e tutto da scoprire col palato: i frutti di mare sono tuffati in un soffice di patate, finocchio e zenzero adornato da cialde coloratissime di corallo.
Una felice scoperta l’ultima portata, lingua in salsa soubisse: cotta a bassa temperatura incontra il gusto deciso e avvolgente del porro.
La dolce conclusione è un un tris di panettoni artigianali: sublime quello al cacao con cioccolato fondente al 75%, è il cavallo di battaglia di Nicola che quest’anno decide di stupire cimentandosi nel pandoro. Buona la prima!
Lascia un commento