Accade sempre meno spesso, a chi fa il mio lavoro, di emozionarsi per un vino e di sfuggire alla noiosa prassi dell’analisi professionale. Poi però, per fortuna o per sfortuna, arrivano vini come questo “Gloria” della Cantina Vitaggio e tutto sembra più bello, nuovo, migliore.
Parliamo di un Nero d’Avola, il vino più umiliato e bistrattato degli ultimi dieci anni. Il vino che un tempo rappresentava la coolness e che ora è la “uncoolness” assoluta. Come le Hogan, Ligabue e il denaro contante. Il Nero d’Avola può davvero essere diverso, contemporaneo, leggero e audace. Basta solo immaginarlo e volerlo.
Clara Vitaggio ci è riuscita. Ha studiato, viaggiato e poi è tornata nella sua Marsala per fare vini che le appartenessero. E a giudicare da questa prima annata, come direbbe un cantautore del secolo scorso, “la ragazza si farà”.
Questo Gloria 2022 è un vino pensato fin dalla visiva che svela subito un’estrazione educata, audacemente sottratta. Un Nero d’Avola ben lontano dal rosso siciliano tutto marmellata e pesantezza che va per la maggiore. Una visiva, dicevamo, che sa di presente e di futuro, che non fa dell’oscurità un pregio, ma guarda a una leggerezza che sa di tempi più “giusti” di questo.
Il naso è varietale solo in senso positivo, tra speziature educate e frutta sempre croccantissima. Un rosso che ti viene voglia di bere già dalla prima olfazione, senza alcuna dilazione del desiderio. E se il Nero d’Avola fosse questo? Ovvero un vino fresco leggero, aereo, semplice ma non banale? Insomma, semplicemente buono?
I vini del futuro vanno pensati, immaginati e poi, forse, fatti in cantina. Qui siamo di fronte ad uno di questi. Un vino da beva compulsiva, cosa a cui raramente si associa il Nero d’Avola. Un rosso che appaga senza mai stancare il palato, che disseta senza appesantire la bocca, un vino che è prima di tutto puro piacere. Freschezza, leggerezza, meraviglia vera, non quella delle campagne della Santanchè.
Cercatelo, bevetelo e amatelo. Questo vino può cambiarvi, se non la vita, quantomeno l’umore. E forse, per come viene percepito ora, per un nero d’Avola in purezza è già un miracolo. Abbinamenti consigliati? Beh canzoni come “If Looks could kill”. Lui è leggero e intenso come questo vino: si chiama Destroy Lonely. Buon vino e buon ascolto.
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