Il Covid blocca 6 turisti stranieri su 10, buco da 27 miliardi nell’intero settore ricettivo

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La stretta sulla Pasqua per limitare i contagi di Coronavirus ha, inevitabilmente, effetti anche sul turismo. Gli spostamenti degli italiani per le gite fuori porta sono bloccati, così come visite a parenti e amici o vacanze. Da un’analisi Coldiretti su dati Bankitalia relativi al 2020, emerge che nell’anno della pandemia sei viaggiatori stranieri su dieci hanno dovuto rinunciare a venire in Italia. L’emergenza Covid, infatti, ha bloccato 57 milioni di turisti alle frontiere, con perdite economiche che ammontano a 27 miliardi.

Il Covid blocca 6 turisti stranieri su 10, buco da 27 miliardi

Già da qualche settimana è iniziata la vaccinazione contro il Coronavirus, ma prima di liberarci del tutto di questa piaga, servirà ancora del tempo. Nell’attesa si ritorna a chiudere tutto e in vista della Pasqua, le restrizioni vengono anticipate di tre settimane. Dal 15 marzo, infatti, mezza Italia passa in zona rossa. Il colore si estende al resto dello stivale nel fine settimana di Pasqua.

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L’intento è quello di scoraggiare gite fuori porta e visite a parenti o amici per ridurre il rischio di contagi. Gli spostamenti, però, sono già bloccati da un anno, con conseguenze economiche rilevanti per il settore del turismo.

Secondo un’analisi della Coldiretti su dati Bankitalia relativi al 2020 divulgata in occasione della nuova stretta di Pasqua, infatti, sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020. Così ben 57 milioni di turisti sono rimasti bloccati alle frontiere a causa dell’emergenza Covid. 

“Un duro colpo per il sistema turistico nazionale che – sottolinea la Coldiretti – ha già subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori stranieri in Italia che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente e toccano il minimo da almeno venti anni”.

Covid, la stretta sul turismo piega il settore dell’ospitalità

A pagare il prezzo più alto di queste limitazioni sono alberghi e ristoranti, con una ricaduta su un’intera filiera. Senza turisti mancano infatti spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

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“L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea la Coldiretti – i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti.”

Ecco perché è importante che con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione a pranzo e cena, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Intanto si guarda all’estate, nella speranza che possano riprendere gli spostamenti. Il tutto, ovviamente, è subordinato alla vaccinazione per ottenere il green pass. Soltanto in questo modo si potrà riprendere a viaggiare tra i Paesi dell’Unione Europea. Ecco perché Coldiretti sottolinea l’importanza della presentazione da parte della Commissione europea il prossimo 17 marzo della proposta legislativa per un Digital green pass.

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