

Messina si prepara ad accogliere la terza edizione di Mangia&Cambia, in programma da venerdì 28 a domenica 30 novembre. La manifestazione, ideata e organizzata da Slow Food Messina insieme a Messina Food Policy, sceglie per il 2025 un tema potente: Cibo pe(R)Esistere. L’obiettivo è raccontare il cibo come strumento di pace e resistenza, ponendo al centro la sicurezza alimentare come valore sociale e morale imprescindibile.
«Dopo le prime due edizioni, in cui abbiamo parlato di agroecologia, biodiversità e pesca tradizionale, quest’anno non ci sentiamo di celebrare il cibo senza guardare a ciò che accade nel mondo – spiega Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina –. Non possiamo restare in silenzio di fronte a chi ancora oggi muore di fame per scelte politiche. Mangia&Cambia2025 sarà un grido contro l’uso del cibo come arma, ma anche un racconto delle tante resistenze che, ovunque, passano attraverso la semina, la cura e la cucina».
Il cibo, dunque, come segno di speranza e ricostruzione, ma anche come denuncia delle ingiustizie che attraversano il pianeta. «Non è una questione di opinioni o appartenenze – aggiunge Mostaccio – ma di umanità. Vogliamo restituire al cibo il suo vero significato: strumento di pace e dignità».
L’iniziativa nasce dal lavoro congiunto di istituzioni e realtà cittadine riunite nel tavolo Messina Food Policy (Comune, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Fondazione MeSSInA), con il patrocinio e la collaborazione di Slow Food Internazionale, Università di Messina, Assopace Palestina, Comunità di Sant’Egidio, Ufficio Diocesano Migrantes, Fondazione Horcynus Orca e altre associazioni.
Il programma completo dei tre giorni di novembre sarà svelato nelle prossime settimane, ma la città vivrà già dall’autunno l’atmosfera di Mangia&Cambia. Dal 12 ottobre al 23 novembre, infatti, prenderà vita un percorso di avvicinamento fatto di incontri, talk, degustazioni, mostre e momenti di convivialità.
Si comincia domenica 12 ottobre all’Istituto Agrario Cuppari, luogo simbolico per riflettere sul ruolo dell’agricoltura e delle comunità. Qui studenti e docenti saranno protagonisti di un’esperienza conviviale tra racconti, testimonianze e i prodotti di vignaioli, casari e panificatori locali.
Tra gli appuntamenti collaterali più attesi: la degustazione dell’olio nuovo dell’Etna a Randazzo (26 ottobre), la cena di cucina siriana, libanese e palestinese al ristorante Casa e Putia (18 novembre), e due installazioni artistiche dedicate ai diritti umani e all’infanzia palestinese (dal 17 al 30 novembre).
Un calendario che accompagnerà Messina fino al weekend di fine novembre, quando Mangia&Cambia si trasformerà in una festa dei popoli del Mediterraneo: tre giorni di forum, laboratori e degustazioni per ribadire, ancora una volta, che il cibo può essere un ponte tra culture, un linguaggio universale e, soprattutto, un atto di pace.
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