I prodotti Made in Italy sono apprezzati in tutto il mondo. Oggi sempre più giovani ripongono la loro fiducia in Dop, Igp, prestando maggiore attenzione alla sostenibilità a tavola e alla lotta allo spreco alimentare. Sono più sensibili alla transizione ecologica della filiera alimentare e ritengono il marchio Made in Italy una garanzia di qualità.
Filiera alimentare e transizione ecologica, giovani più attenti a sostenibilità e spreco
La Generazione Z, quella composta dai giovani compresi tra i 15 e i 25 anni, mostra amore e fiducia per i prodotti di eccellenza Made in Italy, Dop e Igp. In loro c’è anche una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale anche a tavola, e lotta allo spreco alimentare. Per i giovani italiani, infatti, sono questi gli elementi chiave della filiera agroalimentare del domani.
A registrare questa nuova tendenza è uno studio che AstraRicerche ha portato avanti per McDonald’s. La ricerca indaga sulle aspettative e i comportamenti dei giovani (15-25 anni) nei confronti della transizione ecologica. I dati sono stati presentati nel ciclo di incontri che ha toccato Sicilia, Emilia-Romagna e Veneto, dal titolo “Dalla produzione al consumo, la sfida dell’agroalimentare di qualità verso la transizione ecologica”, organizzati da Fondazione Qualivita e Origin Italia in collaborazione con McDonald’s.
Dallo studio emerge che le “giovani generazioni conoscono in modo chiaro, molto più del campione generale, il concetto di transizione ecologica della filiera alimentare (60% vs 42.2%), ma affermano anche di volerne sapere di più (40% vs 35.0%): segno di un impegno realmente interessato e curioso in merito”.
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I ricercatori sottolineano che “la generazione Z, quando si parla di impatto negativo delle diverse fasi della filiera, mette al primo posto gli sprechi del consumatore (51%), seguiti dal trasporto (47%), dalla lavorazione/trasformazione industriale (44%), e dal packaging (40%)”.
E’ per questo motivo che risulta molto elevato il livello di conoscenza delle certificazioni Dop e Igp (91% dei giovani intervistati). Minore ma comunque alto il livello di fiducia nelle certificazioni alimentari. In generale il 66% dei giovani italiani ritiene il marchio Made in Italy un sinonimo di garanzia.
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