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Donna Carmela, lusso e gusto alle falde dell’Etna: i 3 imperdibili dello chef Alecci
09 Nov 2020 08:01

I cortili in pietra lavica e ciottoli di fiume, gli ulivi secolari che fanno da cornice a una colazione in giardino, le teste di moro e le piante grasse, le piante mediterranee e subtropicali, cespugli e fiori un po’ ovunque. Sono questi gli elementi caratteristici di Donna Carmela, resort che sorge a Riposto in un antico casale di fine ottocento. Fiore all’occhiello della provincia di Catania e più in generale dell’area orientale della Sicilia, il boutique hotel è circondato da 5000 varietà di cespugli e fiori, la cui presenza rende ancora più unico il soggiorno. Ed è questa alta concentrazione di verde, in tutte le sue sfumature, che rende la struttura perfettamente distinguibile dalle altre.

La cucina di Piergiorgio Alecci, chef di Donna Carmela

Ma il vero fiore all’occhiello di Donna Carmela è la cucina di Piergiorgio Alecci, giovane ma promettente chef del ristorante del resort. Insieme alla sua brigata, altrettanto giovane e ambiziosa, è riuscito nel tempo a dare un’impronta personale alla cucina e ad esprimersi al meglio nonostante il carattere introverso e la sua spiccata riservatezza. Si definisce infatti “riflessivo e riservato”, alla costante ricerca di “un’armonia tra la semplicità e freschezza delle materie prime”. Amante degli abbinamenti equilibrati, Alecci riesce a “esaltare i prodotti lavorandoli con nuove e moderne tecniche di cucina”.

Antonio Palermo (capo partita ai primi), Salvatore Messina (maitre), Giuseppe Marino (commis ai secondi), William Macchi (pasticcere) ed Enrico Ragusa (secondo chef)

I 3 imperdibili del nuovo menu

Il nuovo menu presenta alcune novità che noi abbiamo avuto il piacere di testare. Dalle degustazioni “I Lapilli” e “La Brezza”, abbiamo selezionato per voi tre piatti imperdibili.

  1. Gambero rosso locale, fiore sicano, cicoria e lime

    Il fiore sicano, formaggio molle a pasta cruda, crea un abbinamento coinvolgente con il gambero rosso che, nonostante la presenza della cicoria e del lime, rimane protagonista indiscutibile del piatto. Ad arricchire il tutto la polvere di gambero.

    Perché è il piatto migliore del menu: La golosa callosità e la componente grassa del gambero si sposano alla perfezione con le note agrumate del lime e l’amaro della cicoria. L’accostamento tra il gambero e il formaggio è decisamente piacevole. Il fiore sicano infatti presenta un sapore leggermente acido grazie alla presenza di muffe autoctone. Delicato e gustoso, caratterizzato da un retrogusto non eccessivamente dolce, questo formaggio riesce a conquistare anche i palati più delicati. Un entrée che stupisce per la sua semplicità al palato e che al contempo rappresenta appieno l’essenza genuina della cucina dello chef Alecci. 

  2. Bottoni al ragù di maialino, tartufo nero e spuma di “Ubriaco” dell’Etna

    Un primo che delizia non solo il palato ma anche la vista. I tortelli fatti in casa sono ripieni di maialino nero dei Nebrodi, conditi con crema di formaggio “Ubriaco” dell’Etna e tartufo nero. Amabilmente cremoso, il ripieno si lascia addolcire dalla spuma di “Ubriaco” che a sua volta controbilancia la nota leggermente piccante del tartufo. Il formaggio utilizzato per questo primo piatto è caratteristico della zona: una scelta non casuale considerata l’impronta territoriale che lo chef ha promesso di mantenere in ogni pietanza. Si tratta infatti di un formaggio realizzato tramite una procedura molto particolare: la forma viene immersa in vasche piene di vinacce fresche e il procedimento permette alla crosta e alla pasta di assumere un colore diverso e di acquisire il tipico aroma del mosto.

  3. Cubo di Maialino da latte dei Nebrodi, prezzemolo e aglio con latte di cocco e mango

    In questo secondo, lo chef Alecci sperimenta la fusione tra un prodotto tipicamente territoriale e due elementi esotici come il cocco e il mango (anche se di quest’ultimo esistono ormai coltivazioni nel Catanese). Ciò che lascia esterrefatti fin da subito è la tenerezza della carne. Il coltello è davvero superfluo. Il segreto sta tutto nella cottura del cubo di maialino che dura circa 24 ore. Il latte di cocco crea un “tutto” armonico con la carne che in questo modo viene sapientemente alleggerita dal retrogusto di selvatico che a volte presentano le carni suine nebroidee.  Per rinfrescare il palato, un piccolo “carpaccino” di mango: tanto fresco quanto piacevole a chiusura della degustazione.

E infine…il dessert: la Red Velvet

Abbiamo lasciato per ultima una delle chicche della serata: la Red Velvet con lamponi e cocco. Una crostatina dalle sfumature del rosa antico che conquista. Anche in questo caso parliamo di una raffinata creazione dalla facile comprensione. Non ci sono inutili fronzoli o inganni. Ed è per questo che lo abbiamo inserito tra i dessert imperdibili: non sempre, infatti, la ricercatezza è sinonimo di gusto, piacere e godimento. Qui è il gusto, oltre che l’estetica, a farla da padrone. La frolla è consistente, ma non eccessivamente tenace alla forchetta, elemento raro anche ad altissimi livelli. Il gioco dei contrasti tra dolce e aspro qui trova il suo acme con una combinazione di sapori che giunge al palato diretta come un treno. Le pupille si dilatano, si sospira e si sogna il boccone successivo: è il tipo di dessert che vorremmo sempre trovare a chiusura di degustazione.

Lo chef Alecci

Nato a Catania, dove frequenta l’istituto alberghiero, desidera fin da subito ad apprendere i trucchi del mestiere e decide così di viaggiare per l’Italia e l’Europa alla scoperta di nuovi sapori. Riesce così ad ampliare il proprio bagaglio culturale: collabora infatti con lo chef Andreas Zangler, con lo chef Crescenzo Scotti al Therasia Resort, con lo chef Heinz Beck a Londra presso il ristorante una stella Michelin Aspleys, con lo chef Emanuele Mazzella e infine con lo chef Roberto Toro presso il Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina. Nel 2018 il suo cammino lo porta fino al DonnaCarmela Resort & Lodges della famiglia Faro.

Donnacarmela, i Lodge e l’Imperial Suite

DonnaCarmela Resort&Lodges è la meta ideale per chi ama il relax, l’eleganza degli interni e la cura degli esterni. Il resort offre diverse soluzioni: sono 29 le camere messe a disposizione dei clienti tra cui spiccano i Lodge, mini appartamenti lussuosi di 45 mq circa avvolti dalle piante mediterranee. A 500 metri dall’edificio principale c’è la Depandance composta da camera da letto soggiorno, bagno, piccola terrazza dotata di pergola con tegole siciliane e una piscina idromassaggio. Infine l’Imperial Suite di 250 mq, una favolosa villa immersa nel verde e con vista mare: la soluzione ideale per chi desidera privacy, servizi esclusivi e una vista mozzafiato. Non da meno le classic e comfort room, che godono di una posizione interessante, trovandosi infatti nel corpo principale della struttura, ovvero il casale.

Imperial Suite

Foto di Benedetto Tarantino

 


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