Fervono i preparativi per l’apertura del nuovo ristorante De’ Minimi all’interno dell’hotel cinque stelle lusso Villa Paola di Tropea, in Calabria. L’appuntamento per l’inaugurazione è previsto per il prossimo 4 giugno. La cucina sarà guidata dallo chef bergamasco Dario Marco Bettoni.
De’ Minimi, il ristorante gourmet apre a Tropea guidato dallo chef Bettoni
Presto l’hotel di lusso Villa Paola di Tropea ospiterà un nuovo ristorante gourmet. Dietro ai fornelli, Dario Marco Bettoni. Un Executive Chef con una esperienza trentennale nel mondo dell’alta cucina e un passato in realtà di prestigio dell’ospitalità internazionale.
Un piccolo gioiello con un massimo di trenta coperti, per i quali è richiesta la prenotazione. A proposito, il ristorante sarà aperto al pubblico tutte le sere a cena dalle ore 19.30 alle ore 23.00 e la domenica anche a pranzo dalle ore 12.30 alle 15.00.
Il nuovo ristorante prende il nome dai frati Minimi che anticamente abitavano all’interno del convento francescano del XVI secolo, oggi parte integrante di Villa Paola. Il legame con i francescani è alimentato da alcune credenze secondo le quali la cucina dei frati, codificata da San Francesco da Paola più di 500 anni fa, è la prima antenata della dieta mediterranea.
I frati utilizzavano prodotti freschi dal loro orto. Verdure, legumi e cereali venivano sapientemente mischiati alla fantasia dei cuochi, nel rispetto della sobrietà tipica di San Francesco.
Il progetto del ristorante De’ Minimi è davvero molto ambizioso. L’intento è quello di portare in tavola una cucina innovativa ma autentica al tempo stesso, che si distacca dalla tradizione culinaria locale. Al centro del menu ci sono la freschezza e la qualità delle materie prime utilizzate. E’ proprio da queste che lo chef Bettoni parte per la creazione dei suoi piatti che raccontano il territorio.
L’attenzione verso la stagionalità ha portato lo chef ad incontrare agricoltori e allevatori calabresi per la scelta dei prodotti da utilizzare in cucina. Ecco perché le ricette proposte includeranno anche ingredienti di piccole realtà locali e presidi slow food, alcuni già famosi come la ‘Nduja di Spilinga altri meno conosciuti come il Pecorino del Monte Poro, il caciocavallo del Pollino o il riso Carnaroli della piana di Sibari.
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