Dopo l’ulteriore proroga delle misure restrittive comunicata prima di Pasqua dal premier Giuseppe Conte che sposta l’asticella al 3 maggio, inglobando così anche le festività del 25 aprile e del 1 maggio, sono cominciate a farsi avanti le ipotesi su un ipotetico calendario di riaperture delle attività.
Ovviamente sono per ora ipotesi non ufficiali perché, anche la pur minima ripresa, dovrà essere vincolata ai numeri del contagio.
Ma volendo fare delle ipotesi, le indicazioni che ragionevolmente il Governo seguirà sono quelle dettate dal comitato tecnico scientifico della Protezione Civile che ha diviso in tre livelli di rischio le occupazioni: “rosso” quando la possibilità che in determinati ambienti e luoghi di lavoro si possa diffondere il coronavirus è alta, “giallo” quando è media, e “verde” quando il livello di rischio è basso.
Oltre a questa classificazione c’è un altro parametro da considerare che è quello territoriale, infatti è noto il divario fra le curve del contagio delle regioni più al nord rispetto a quelle del sud Italia. A questo proposito il Governo ha chiesto che ogni governatore presenti a Palazzo Chigi un piano per garantire il rispetto delle misure di contenimento: se questo sarà ritenuto adeguato e accompagnato da un basso indice di contagio nella Regione, il governo potrebbe dare l’ok a passeggiate e spostamenti.
In questa ipotesi di possibile calendario le ultime a vedere allentata la quarantena dovrebbero essere le regioni del Nord, Lombardia in testa, visto che in quella zona si è concentrato il maggior numero di positivi.
In ogni caso il ritorno alla normalità sarà graduale, anche per evitare nuovi focolai di coronavirus in Italia, le misure restrittive saranno allentate in modo progressivo e saranno regolamentate in maniera molto severa dal Governo che introdurrà delle regole, fra le quali il protrarsi dell’uso di mascherine, il rispetto delle distanze minime, la sanificazioni degli ambienti, le turnazioni, le consegne a domicilio e il ricorso allo smart working.
Nella nostra infografica sono sintetizzati i 3 livelli del rischio a seconda del tipo di attività: In verde le attività che potrebbero ripartire per prime perché considerate a “rischio basso”. In giallo le categorie per le quali il rischio è considerato “medio” e in rosso le attività per le quali il rischio è più “alto” perché comportano una maggiore prossimità fisica.
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