Lo chef stellato Tano Simonato del noto ristorante “Tano passami l’olio” (una stella Michelin) a Milano scuote il mondo della ristorazione. Da un lato ci hanno già pensato le misure per il contenimento dei contagi da Coronavirus, con l’ipotesi (poi scongiurata dal nuovo Dpcm) di chiusura dei locali alle 22. Lo chef Simonato risponde con un post sul suo profilo Facebook in cui propone una protesta senza mascherina e senza distanziamento.
“C’è aria di chiusura alle ore 22”. Inizia così il post pubblicato dallo chef Tano Simonato. Il Governo, infatti, ha recentemente prospettato la chiusura dei locali alle 22 per contenere i contagi da Coronavirus. I ristoratori di tutta Italia però non hanno accolto di buon grado la proposta.
Sono quindi scattate nuove idee per rimediare alla proposta del Governo. Qualcuno, per esempio, ha puntato al cambiamento delle abitudini con uno slittamento in anticipo per la movida, fa spostare alle 19. Ci sono, inoltre, proposte che fanno risalire la movida addirittura alle 18.
Poi c’è lo chef stellato Tano Simonato che invece propone una protesta collettiva. ” A parer mio bisogna agire presto con una manifestazione globale di vera protesta – scrive su Facebook -. Parlando con il Magistrato Dott. Angelo Giorgianni, si è pensato di coinvolgere tutte le associazioni, chat, gruppi e quant’altro per fare una manifestazione in P.zaa Duomo al più presto. Agiamo in anticipo. Senza mascherina e senza distanziamento, una protesta forte e incisiva!!! BASTA”.
Sembra una proposta molto forte. In questo modo, infatti, si andrebbe contro a tutte le norme anti-Covid. Il fatto che provenga da uno chef stellato, però, fa pensare che si possa trattare di una provocazione.
Sono stati in tanti, però, a non gradire le parole dello chef. Molti utenti, infatti, si sono scagliati in commenti negativi sui social. “Ma chi ci viene a mangiare da voi se ve ne andate in giro ad infettarvi, tanto vale andare direttamente in un reparto COVID”, scrive qualcuno. E ancora: “Ma perché senza mascherina e senza distanziamento? É come confermare che sia il comportamento che si pensa di tenere anche nei locali. Chiunque lavori con il pubblico deve dimostrare di tutelarlo. Bisogna scegliere strategie utili. Io la penso così da utente”. Qualche altro azzarda anche la proposta di una denuncia, proprio per il mancato rispetto della normativa anti-contagio.
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