La Sicilia e la Toscana, due anime, due terre, due culture, da secoli intrecciate tra di loro intessendo infinite relazioni artistiche, commerciali, politiche. Oltre 1000 km di distanza uniti a tavola per celebrare l’incontro, il confronto, il dialogo e il dono. Contaminazioni toscane è il titolo dell’esperienza culinaria splendidamente orchestrata e gestita da competenti rappresentanti dei due territori gastronomici coinvolti: lo chef residente Nicola Bandi del ristorante Osteria Il Moro a Trapani, tra i migliori ristoranti d’Italia secondo la Guida Michelin, e lo chef Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo, due stelle Michelin, a Colle di Val d’Elsa. Un evento di rilievo nel calendario della rassegna di gusto Osteria Il Moro Lab.
Un pranzo domenicale a quattro mani durante il quale si sono riuniti appassionati del buon cibo e del buon vino ed esperti di settore provenienti da Trapani e non solo. Un laboratorio creativo, all’interno del ristorante stesso ubicato nel cuore del centro storico trapanese, ideato dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi con il precipuo scopo di valorizzare le eccellenze del territorio e dell’alta cucina: uno scambio costruttivo di idee e di prospettive.
E, come spesso accade, nell’incontro di visioni diverse, ci si scopre più affini che mai. Bandi e Trovato, due generazioni e due storie differenti, s’incontrano e si scoprono condividere l’amore per il buon pane, la ricerca della qualità della materia prima, l’abnegazione per il loro lavoro, da sfiorare quasi la missione, due fratelli esperti sommelier, preziose spalle nella gestione dei ristoranti.
Il loro menù, che potremmo ribattezzare “dell’incontro”, molto apprezzato dagli avventori, ha sapientemente mescolato la salinità della Sicilia e l’agreste della Toscana. È nei primi che riescono ad esprimere maggiormente queste caratteristiche: le frascatole all’astice di Bandi, che parlano di una Trapani antica e di questa particolare lavorazione del grano con lo stesso principio del cuscus, e il tortello piccione di Trovato, che affonda anch’esso le radici in un’antica tradizione culinaria.
Piatti nuovi da saperi antichi: non si tratta solo di innovare quanto tramandato ma sublimarlo. Così fa Bandi, con il suo antipasto il carciofo alla carbonella, e Trovato, con un mix di zafferano e broccoli per accompagnare la seppia.
Nei secondi vengono riproposti il sapore del mare con il dentice tra Sicilia e Oriente di Bandi e quello della campagna con il maiale di Cinta Senese IGP di Trovato, particolare nelle sue tre diverse cotture.
Il dolce è affidato alla maestria dello chef siculo: un tripudio di cioccolato accompagnato dalla freschezza del mango per un connubio godurioso.
Un’esperienza culinaria completata dall’abbinamento, sapientemente curato da Enzo Bandi, con i vini di una giovane e artigianale cantina del trapanese, Feudo del Balio. Durante il pranzo si sono potute apprezzare alcune anteprime dell’azienda, come l’Etna Bianco doc, presentate dai suoi stessi produttori, Giuseppe Perniciaro e Giuseppe Rando. Due amici, ex colleghi universitari nella facoltà di giurisprudenza, che hanno deciso di trasformare la loro visione del vino in una realtà tangibile. A loro si è unito da poco Mario Papotto, altro collega avvocato, ed insieme hanno deciso di investire anche nel territorio di Milo.
A chiusura lavori dunque il bilancio è positivo : “Sono appuntamenti preziosi per me e per tutto lo staff. Condividere la mia cucina con uno chef come Trovato, che ha ottenuto anche il premio speciale Michelin come Chef Mentor, è motivante e mi dà la carica per continuare ad alzare l’asticella su Trapani” commenta soddisfatto a fine evento lo chef Nicola Bandi.
Lo chef Gaetano Trovato è energia pura che incanala nel donare e donarsi ai giovani che intraprendono questo mestiere: “Amo condividere la mia esperienza e il mio sapere con i giovani, è vitale per me. Non ha alcun senso tenersi tutto per sé: non ci sono concorrenti, solo colleghi”.
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