Durante l’emergenza Covid-19 è spopolata la “cucinamania”. La frequenza dei piatti preparati e pubblicati è stata tale da essere paragonata ad una vera e propria maratona culinaria mediatica. Non che prima l’interesse per la cucina non esistesse; ma di certo, adesso, un po’ per noia un po’ per consolazione, è notevolmente aumentato il numero di persone che si improvvisano provetti chef!
Le pietanze che vengono prevalentemente proposte sul web sono in genere piatti elaborati che richiedono tempi di preparazione medio-lunghi. Questo tipo di alimentazione di certo può mettere a dura prova la nostra digestione: bruciore di stomaco, tensione addominale, disordini intestinali, reflusso gastrico, sono i sintomi principali che che possono sopraggiungere. A questo punto che cosa possiamo fare?
Digestione lenta, come rimediare
La cattiva digestione dopo un pasto abbondante e/o elaborato può essere affrontata ricorrendo all’uso di tisane ed infusi ad azione digestiva. In commercio vengono proposte al consumatore un’ampia gamma i cui ingredienti svolgono una specifica azione. Scopriamo insieme quali sono le più adatte ed utili imparando, magari, a prepararle anche noi stessi.
L’anice verde è una pianta erbacea abbondantemente usata in cucina per la per la preparazione di liquori, pane e dolci. Questa pianta volge anche un’efficace azione salutare: è utile infatti per contrastare acidità gastrica, aerofagia, cattiva digestione, coliche gastrointestinali, flatulenza, meteorismo. Il consiglio è quello di bere una tazza d’infuso dopo i pasti principali.
I disturbi causati dalla cattiva digestione possono essere contrastati anche dal bergamotto. La digestione può essere favorita bevendo, prima dei pasti principali, una tazza d’infuso ottenuto proprio dall’infusione della scorza di questo agrume. E’ importante, soprattutto in questo caso, che il frutto derivi da agricoltura biologica. La bevanda è facile da preparare: mettete in una tazza di acqua bollente 2 cucchiaini di bucce di bergamotto, magari precedentemente essiccate e triturate. Lasciare il tutto in infusione per circa 20-25 minuti. Una valida alternativa, anch’essa molto efficace, è l’infuso ottenuto stavolta con le foglie di arancio. In questo caso, mettete in infusione, per circa 15 minuti, 3 gr di foglie secche in 100 ml di acqua bollente. Filtrare e bere una tazza al giorno.
Il suo nome deriva dal greco koriannon che vuol dire “cimice” a causa dell’odore non gradevole delle foglie tanto da essere appunto paragonato a quello dello stesso insetto; ma il coriandolo ci aiuta anche in caso di cattiva e lenta digestione, così come in presenza di coliche, crampi addominali, meteorismo, tensione addominale. Ci aiuta anche a stimolare le funzioni epatiche. Il consiglio è quello di bere, preferibilmente dopo i pasti, una tazza di infuso ottenuto dall’uso dei suoi semi. Se invece vogliamo stimolare la secrezione gastrica e le funzioni epatiche, masticate qualche seme di coriandolo al termine del pasto.
Numerose sono le proprietà salutistiche della genziana, soprattutto per le problematiche che riguardano l’apparato gastrointestinale: favorisce la digestione, stimola l’appetito, combatte la flatulenza, utile anche in caso di insufficienza epatica. Come assumerla: si può ricorrere all’uso del decotto. In questo caso occorrerà bollire 10 gr di polvere di radice in un litro d’acqua per almeno un’ora. Lasciare raffreddare, filtrare e bere al bisogno alcune tazzine durante l’intera giornata. Con la genziana si può preparare anche l’infuso: versare una tazza d’acqua bollente su un cucchiaio di polvere di radice. Lasciare in infusione per circa 10 minuti e filtrare.
Se il problema è invece l’alitosi causata dalla cattiva digestione, il limone è un’altra naturale soluzione. Dopo il pasto, bevete una tisana che preparerete versando il succo di 1/2 limone in un bicchiere di acqua tiepida. conservare in una bottiglia ben chiusa.
Ma l’acidità di stomaco, la digestione difficile e lenta, i disturbi gastrointestinali, così come l’alterazione della motilità intestinale e il vomito possono essere combattuti con una semplice mela. Provate a mangiare una mela prima del pasto oppure a bere durante la giornata 3-4 tazze di decotto di questo frutto. In mezzo litro d’acqua, portato precedentemente ad ebollizione, ponete 30-50 gr di mela tagliata a pezzi, senza privarla della buccia. Cuocete per circa 15 minuti a fuoco basso, lasciate raffreddare, quindi filtrate. La purea di mele che otterrete non gettatela, sarà molto utile per migliorare la motilità intestinale.
Probabilmente meno conosciuto è il meliloto, ma anch’esso efficace nello svolgere un’azione sedativa e antispasmodica, utile quindi nella cura di coliche, spasmi gastrici, intestinali e di disturbi digestivi. Basteranno 1-2 tazze di infuso al giorno, preparato con circa 50 gr di pianta, essiccata e polverizzata, in un litro d’acqua calda. Lasciate in infusione per 10-15 minuti circa, filtrare.
Cattiva digestione, cosa non fare per evitare i disturbi
Uno dei rimedi solitamente usato in caso di cattiva digestione è quello dell’assunzione di bicarbonato di sodio. In realtà, il suo uso in alcuni casi può peggiorare la situazione. Una volta assunto, il bicarbonato venendo in contatto con l’acido cloridrico presente fisiologicamente nel nostro stomaco, determinerà la liberazione di anidride carbonica che proprio per la sua rapida e violenta formazione all’interno della sacca gastrica, a lungo andare, potrà favorire la comparsa di ulcere gastriche.
Altro aspetto da considerare è che la formazione di anidride carbonica favorirà la dilatazione della parete gastrica, a seguito della quale si verificherà il rilascio fisiologico di gastrina. La gastrina è un ormone che determina la secrezione di enzimi necessari alla digestione, ma anche di ulteriore acido cloridrico, peggiorando di conseguenza l’acidità di stomaco.
Questa cascata di eventi se all’inizio sembrano apportare un senso di sollievo, in realtà peggiorano la condizione di malessere gastrico. Quindi, è facilmente comprensibile come sia opportuno evitare l’assunzione di bicarbonato soprattutto dopo un abbondante pasto. Ricordiamo in fine che esso rappresenta una fonte importante di sodio che, soprattutto nei casi di ipertensione, è fortemente controindicato.
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