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Come riconoscere una buona colomba artigianale in 6 mosse
21 Mar 2021 08:04

Si avvicina la Pasqua, che porta con sé anche la tradizione della colomba. Si tratta del lievitato simbolo di questa festività, come il “cugino” panettone lo è del Natale. In commercio ci sono tanti prodotti ma la maggior parte sono industriali. Se volete alzare l’asticella, puntate ad un prodotto artigianale. Vediamo allora come riconoscere una buona colomba artigianale in 6 mosse.

Il “volo” della colomba pasquale: storia e successo

miglior colomba italiana

La colomba pasquale è molto simile al panettone, dal quale si distingue solo per la forma “alata” e per qualche ingrediente. L’origine, infatti, è comune. Come il suo predecessore, nasce in Lombardia, precisamente a Milano, da un’idea di Dino Villani, direttore pubblicità della ditta Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che volle sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta del panettone per un dolce destinato alla Pasqua.

Il successo fu tale che la colomba pasquale si diffuse presto in tutta Italia, valicando anche i confini nazionali. Oggi esistono anche numerose varianti alla versione classica, con le più diverse glasse, farciture, bagne e decorazioni.

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La colomba pasquale è diventata così anche oggetti di competizioni nazionali, in cui maestri dei lievitati si sfidano a suon di impasti e dolcezza. Ricordiamo, per esempio, che il concorso “Divina Colomba” di Goloasi.it ha premiato, oltre a Faenza, anche Molfetta per le migliori colombe 2021. E ancora la Federazione internazionale pasticceria gelateria e cioccolateria (Fipgc) che ha assegnato al Friuli e al Lazio i premi per la migliore colomba artigianale italiana. Tutto scegliendo Ercolano come cornice per la cerimonia di premiazione.

Come riconoscere una buona colomba artigianale

Oggi, in commercio, si trovano tantissimi tipi di colomba. Anche nella grande distribuzione è possibile trovare una buona colomba artigianale. La cosa importante da fare per riconoscerla è prestare attenzione ad alcuni parametri. Vediamo insieme quali.

Etichetta trasparente

La prima cosa da fare per riconoscere una buona colomba artigianale è guardare l’etichetta. È quella infatti che riporta le indicazioni principali sugli ingredienti e sulla preparazione. Gli ingredienti che stanno in cima all’elenco sono quelli presenti in maggiori quantità nel prodotto. Nel caso della colomba, fra i primi posti, dovrebbe figurare il burro, che dona profumo e morbidezza.

Attenzione invece alla presenza di conservanti e coloranti. Un prodotto artigianale utilizza solamente ingredienti di qualità ed più deperibile di uno industriale proprio per l’assenza di “aggiunte” non necessarie e a volte poco salutari. Ecco perché una buona colomba artigianale ha una “scadenza” decisamente inferiore rispetto a quelle industriali. Solitamente infatti non supera i sessanta giorni (mantenendoci larghi).

Profumi

Una volta scartata, la prima cosa che balza ai sensi è il profumo della nostra colomba artigianale. Gli odori principali di un buon prodotto devono essere quelli degli ingredienti principali che lo compongono.

Quindi se sentite odore di burro, vaniglia, uova e frutta secca, allora avete davanti una colomba artigianale che promette decisamente bene. Se, al contrario, sentite odori artificiosi come quello della vanillina (che è un prodotto chimico), allora fareste meglio a diffidare. Attenzione a non confondere un certo odore “acre” con un dolce andato a male, potrebbe essere riconducibile al lievito madre.

Lievitazione

Ed eccoci alla lievitazione. La colomba artigianale è fatta con lievito madre. Solo prodotti naturali. Potete accorgervene anche dalla forma. La colomba ha una forma alata: fate quindi attenzione alle proporzioni tra corpo e ali.

Al taglio, invece, guardate l’ormai nota alveolatura. I “fori” nella pasta devono essere allungati: è segno di una corretta spinta verso l’alto della lievitazione. Maggiori sono i tempi di lievitazione, più la colomba sarà morbida, elastica e digeribile.

Morbidezza come segno di buona cottura

Una volta tagliata una fetta della vostra colomba artigianale vi renderete immediatamente conto della sua morbidezza.

Questa caratteristica deriva da tanti elementi, come il lievito di cui abbiamo appena parlato, o ancora la quantità di burro. Ma anche la cottura gioca un ruolo fondamentale per un risultato morbido. Una buona colomba artigianale infatti è ben cotta e soffice il tutta le sue parti.

Glassa e copertura

La copertura è uno degli elementi che distinguono la colomba dal panettone. La colomba infatti prevede una glassa ricoperta di mandorle e bastoncini di zucchero.

Un prodotto per riuscito ha una copertura omogenea e ricca. Alcuni pasticceri aggiungono anche altra frutta secca oltre alle mandorle, purché sia di qualità.

Quanto costa una buona colomba artigianale?

Veniamo adesso alla nota dolente: il prezzo. Fin qui abbiamo visto quali caratteristiche debba avere una buona colomba artigianale. Facendo attenzione a questi elementi, riuscirete a riconoscerne la qualità, ma quanto costa tutto questo?

Ci sono delle differenze che dipendono sicuramente dai prodotti utilizzati e dalle quantità. Negli ultimi tempi i prezzi dei lievitati artigianali sono leggermente aumentati a fronte di una maggiore qualità del prodotto. Per una buona colomba artigianale infatti i prezzi si aggirano dai 25 ai 40 euro al chilo. Decisamente più di una colomba industriale ma almeno una volta all’anno ne vale la pena!

 


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