Cala drasticamente il consumo di bevande alcoliche in Italia. Il Belpaese, insieme alla Grecia, si colloca all’ultimo posto della classifica tra i Paesi dell’Unione Europea. Lo rileva Eurostat.
In Italia il consumo di bevande alcoliche si assesta allo 0,9% della spesa totale nel 2019. Stessa percentuale per la Grecia. Così i due Paesi chiudono la classifica Ue.
La spesa in bevande alcoliche delle famiglie dell’Unione europea è di 117 miliardi di euro, pari allo 0,8% del Pil dell’Ue. A guidare la classifica con la spesa più alta, invece, sono tre Stati baltici: Lettonia (4,8%), Estonia (4,7%) e Lituania (3,7%).
Un dato in linea con i cambiamenti degli ultimi tempi. Consideriamo innanzitutto che l’analisi economica non include le bevande alcoliche pagate nei ristoranti e negli hotel. Elemento rilevante se si tiene conto che il report elaborato dall’ufficio statistico europeo fotografa una situazione precedente alla diffusione del Coronavirus.
Con la pandemia sono cambiate anche le abitudini degli italiani e questo fa supporre che il trend del 2019 potrebbe continuare. Ricordiamo per esempio il boom del food delivery. Per non incorrere in scelte nocive per la salute, l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) ha stilato una lista con 7 regole per mangiare bene e in sicurezza.
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Tra queste anche l’invito a limitare il consumo di alcool. Un bicchiere di vino durante il pasto può avere effetti benefici, come ci ricordano i dettami della dieta mediterranea, ma attenzione a non abusarne – dicono – in quanto può diventare un gran nemico del benessere psico-fisico.
Così le tendenze del 2021, quando i bar riapriranno, saranno principalmente cocktail zero alcool. Un nuovo approccio per molte persone che ne devono fare a meno ma non vogliono rinunciare ad un buon drink.
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Dal report Eurostat emerge che tra il 2009 e il 2019 la quota della spesa totale delle famiglie per l’alcool è diminuita in 13 Stati membri dell’Ue. La diminuzione maggiore è stata registrata in Lituania (dal 5,5% della spesa totale delle famiglie nel 2009 al 3,7% nel 2019, -1,8 punti percentuali), seguita da Lettonia (-1,5), Bulgaria (-1,3) ed Estonia (-1,1).
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La spesa delle famiglie per l’alcool è invece aumentata in sette Stati membri dell’Unione. I maggiori aumenti si registrano in Romania (dal 2,1% della spesa familiare totale nel 2009 al 2,6% nel 2019, +0,5 punti percentuali) e in Portogallo (dall’1,1% della spesa familiare totale nel 2009 all’1,4% nel 2019, +0,3).
Stabile infine la quota in sei Stati membri dell’Ue: Danimarca, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi e Slovenia.
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