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Caciocavallo podolico, al via il percorso per il riconoscimento Dop: prima riunione nel Sud Italia
10 Ago 2021 08:00

Il caciocavallo podolico si avvia verso il riconoscimento Dop. La denominazione di origine protetta potrebbe arrivare grazie al percorso proposto dalle associazioni degli allevatori di Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, con il supporto del Dipartimento qualità agroalimentare (Dqa).

Caciocavallo podolico, al via il percorso per il riconoscimento Dop

La città di Potenza ha ospitato un incontro tra le associazioni degli allevatori di Basilicata, Calabria, Campania e Puglia che insieme al Dipartimento qualità agroalimentare (Dqa), vogliono condividere un percorso che possa portare al riconoscimento della denominazione di origine protetta (Dop), al caciocavallo podolico.

Il caciocavallo podolico – è scritto in una nota dell’Ara Basilicata – “è una rinomata eccellenza casearia che può rappresentare il punto da cui far ripartire l’intero comparto zootecnico del Mezzogiorno, soprattutto nel settore dell’allevamento condotto al pascolo”.

Alla riunione hanno partecipato Presidenti e Direttori delle Ara di Basilicata, Calabria, Campania e Puglia ed il direttore del Dqa, Michele Blasi, che ha messo in guardia sulle principali criticità ma anche sulle opportunità in termini di valorizzazione dell’immagine e del valore di mercato di una produzione di origine zootecnica che aspiri ad ottenere il più prestigioso dei riconoscimenti a marchio europeo. “Per ottenere una Dop – ha spiegato tra l’altro Blasi – occorre un lungo e minuzioso lavoro preparatorio, ed è anche importante poi, una volta ottenuta l’attestazione continentale, continuare ad operare per difendere e soprattutto promuovere l’economia e l’immagine del prodotto”.

“Con la Podolica – sostengono il presidente ed il direttore dell’Ara Basilicata, Palmino Ferramosca e Giuseppe Brillante, padroni di casa in questa iniziativa – abbiamo già delle positive e consolidate esperienze nel settore carne, con il riconoscimento avuto dal Mipaaf dell’SQN per i bovini allevati al pascolo. Siamo convinti che ‘facendo sistema’ anche con il contributo delle regioni limitrofe si possa iniziare qualcosa di valido”.

Immagine di copertina dal sito Ara Basilicata


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