Un viaggio attraverso le immagini e le parole in luoghi ricchi di storia, di monumenti, di siti archeologici, di posti che rimandano alla memoria, a volte anche a fatti di cronaca legati alla mafia e allo stesso modo al contrasto alla criminalità organizzata. Un fotoracconto attraverso i sentieri e le strade del territorio trapanese con le immagini scattate dal giornalista dell’Ansa Giovanni Franco e arricchito dai testi di giornalisti e saggisti che conoscono bene quel territorio. Con un disegno di Franco Donarelli. È questo in sintesi Busiate, un volume edito dalla casa editrice Libridine diretta da Francesco Sferlazzo. (220 pagine, 170 foto, 20 euro), in vendita in questi giorni.
Scrive Giovanni Franco nella prefazione: «Percorrere una strada in penombra e improvvisamente, come se avessero acceso dall’alto mille fari, ritrovarsi immersi nella luce. Alla mia vista si alza il sipario e in scena appaiono illuminati paesaggi, persone, animali e case che si trasformano in attori protagonisti del reportage. Ecco la sensazione che provo quando, con la macchina fotografica, arrivo nel Trapanese per scrivere con la luce che, come dice il grande reporter Uliano Lucas, “dà suggestioni, fa parlare l’immagine conferendole la sua specifica impronta emotiva. Ti aiuta a comunicare certi messaggi. Per questo la aspetti, la cerchi”».
«Cassatelle a Castellammare, genovesi a Erice, cannoli a Dattilo», scrive Gianfranco Marrone nel parlare del «triangolo dolciario del Trapanese». Il fulcro resta Trapani che Mariza D’Anna descrive così: «Cosa c’è di più bello di una città sul mare, adagiata su una striscia di terra curvilinea dove l’Europa finisce, dove la strada ferrata si fa piccola e silenziosa e dove non si è mai di passaggio? Trapani è avamposto proteso verso il Nord Africa, terra di mezzo tra due continenti, conquistata, dominata, complessa, assuefatta ma geograficamente fortunatissima».
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