In Sicilia l’innovazione in agricoltura, la tracciabilità di filiera e la sicurezza alimentare iniziano dal chicco di grano. Sono pronti i risultati del progetto Sfinge, tre anni di studio, ricerche e promozione di una delle più importanti filiere agroalimentari del nostro territorio. Saranno presentati martedì 26 novembre all’Orto Botanico di Palermo, in sala Lanza, dalle 10 alle 13 al convegno Tracciabilità del grano siciliano: innovazione e tradizione.
Promosso ed organizzato dal Coreras, Consorzio regionale per la ricerca applicata e la sperimentazione, dal Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore, con l’Università di Palermo- Dipartimento Saaf, il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, la cooperativa Probio.Si e Legacoop Sicilia. L’incontro consentirà di conoscere i dettagli del progetto Sfinge, un nome con il quale si indicati il sistema di filiera nutraceutica sul grano e pseudocereali ad elevato interesse commerciale.
«Il trasferimento delle conoscenze generate dalla ricerca ha rappresentato – dice Gianfranco Badami, presidente del Coreras – un fattore strategico per la valorizzazione dei prodotti agricoli, il miglioramento delle tecniche di produzione, l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse naturali, in particolare dell’acqua, e la gestione sostenibile ed economica degli scarti agricoli. Grazie a queste misure, sono stati finanziati e conclusi progetti che hanno coinvolto oltre 1.000 tra imprenditori agricoli, ricercatori e tecnici, insieme a un centinaio di funzionari del Dipartimento Agricoltura. Questi progetti – continua il presidente Badami – hanno portato risultati concreti, non solo in termini di miglioramento delle condizioni produttive, ma anche nel promuovere una maggiore sostenibilità e competitività per le aziende agricole».
Garantire uno sviluppo sostenibile e competitivo all’agricoltura della Sicilia, schiudendo nuovi mercati nei confronti dei consumatori che oggi cercano sullo scaffale prodotti specifici, è il feel rouge del progetto Sfinge, che punta a dotare la filiera cerealicola di un sistema innovativo per la certificazione della qualità dei cereali in sicilia, utilizzando l’attestazione blockchain per la tracciabilità di filiera. Dieci le aziende agricole cerealicole che hanno aderito al gruppo operativo del progetto: MolinOro, Calcibaida, Masseria Sciaritelle, Nasello, Antico Feudo San Giorgio, Guccione, Dara Guccione biofarm, biofattoria Turrumè, Lico, Colombo.
Diversi ed articolati gli ambiti d’intervento che saranno presentati al convegno. Modera, Giuseppe Russo, dirigente Consorzio Ballatore. Aprono i lavori Rosario Schicchi (direttore Orto Botanico Palermo), Gianfranco Badami (presidente Coreras), Stefania Masci (vicepresidente Consorzio Ballatore), Alessandro Ficile (presidente Sosvima). Il primo intervento affidato a Pietro Columba (docente di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale dell’Università di Palermo) con Modelli di sviluppo sostenibile per il sistema agroalimentare siciliano: il Progetto Sfinge. Maurilio Caracci (docente di Marketing e comunicazione dell’Università di Palermo) tratterà il tema La comunicazione per la valorizzazione del grano duro siciliano: una prospettiva integrata. Marzia Ingrassia (docente di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale dell’Università di Palermo) parlerà su Il modello di marketing per i grani antichi siciliani certificati con la tecnologia blockchain. Filippo Parrino (presidente di Legacoop Sicilia) spiegherà La grande distribuzione per la valorizzazione dei prodotti di qualità. Carmelo Pulvino (innovation broker del progetto Sfinge) affronterà il tema L’innovazione tecnologica a supporto delle aziende agricole per la valorizzazione della filiera cerealicola. Michele Germanà (presidente Agenzia per il Mediterraneo) si occuperà di due aspetti: La certificazione di identità di filiera origine Sicilia e la gestione informatizzata dei dati. Poi interverranno i rappresentanti delle aziende del progetto Sfinge. Infine, le conclusioni saranno affidate ad Antonino Drago (dirigente Area 2 programmazione in agricoltura, sorveglianza e valutazione programmi dell’Assessorato all’Agricoltura) e a Dario Cartabellotta (dirigente generale Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana).
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