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La rinascita (post terremoto e post pandemia) del territorio e dei sapori della Valnerina
25 Mag 2020 07:30

Ph Rino Balocchi

ll turismo è cultura, storia, arte, creatività, emozioni, il turismo ci porta alla riscoperta della nostra vera natura per tornare a vivere in armonia con ciò che ci circonda. Ne è un esempio il presidente dell’associazione proloco Campi, promotrice del progetto “Back to Campi, in  un’intervista ha riportato tutti questi concetti che vanno a valorizzare la Valnerina e i suoi piccoli borghi caratteristici.
Un paradiso terrestre, colpito dal sisma e marginalizzato completamente dall’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti noi.


Intervista a Roberto Sbriccoli


“Campi è una località dell’Umbria al confine con le Marche, un diamante grezzo incastonato nella cornice dei monti Sibillini che purtroppo si trova in un territorio altamente sismico e quando la natura fa il suo corso, ciclicamente ogni 15-20 anni la terra si muove. Nell’ottobre del 2016 la popolazione si è trovata in condizioni catastrofiche, abbiamo gestito la situazione di accoglienza mettendo il cuore oltre l’ostacolo, 70 persone che condividono lo stesso spazio della proloco, offrendo 300 pasti al giorno, posti letto e diverse attività sociali. Così facendo abbiamo dimostrato come una piccola comunità possa funzionare. Purtroppo quest’ulteriore emergenza sanitaria, sociale ed economica ha aggravato la situazione, ora viviamo all’interno delle SAE (strutture abitative di emergenza), in 60 metri quadri a famiglia, privandoci dell’unica cosa su cui facevamo fondamento: la comunità.

Perché il nome “Back to Campi”?


È un progetto di rinascita sociale, noi vogliamo ricreare le opportunità per riportare le persone nel territorio. Nella trilogia “Back to the future”, la “DeLorean”, la fantomatica macchina che ci trasporta nel tempo nell’arco di pochissimi istanti, così come il terremoto, in breve tempo ci ha tolto tutto, le nostre case, i beni storici e l’architettura ma rimane la natura incontaminata che se abbandonassimo prenderebbe il sopravvento. Siamo la custodia del territorio e manteniamo la storia e le tradizioni, come quella del “Piantamaggio”, evitando che vengano dimenticate.

 Quali progetti state pianificando? 

Purtroppo l’ospitalità si è resettata al 20% e attraverso questo progetto che prevede un villaggio di carattere turistico con area camper e area tende, vogliamo ritornare ad un futuro desiderabile per questo territorio, con le idee e la voglia di metterci in discussione, incentivando il turismo slow. La prima cosa che ha messo in moto l’economia su questi territori sono stati i cammini lenti, il turismo itinerante la persona che viene, cammina e vive il territorio, va nelle aziende agricole, compra i nostri prodotti negli alimentari come il mais nostrano o le lenticchie di Castelluccio e porta benessere all’economia locale, fondamentale per il sostentamento delle aziende. I primi turisti a portare movimento dopo il sisma furono gli “amici del cammino della solidarietà” e il “cammino delle terre mutate”, che parte da qui e si distribuisce per tutta la nostra zona appenninica centrale per circa 250 km e arriva all’Aquila. 
Oltre all’aspetto paesaggistico, a Campi troverete sempre una porta aperta, una mano tesa e un sorriso che vi accoglie, perché è questa la filosofia di chi vive in questi borghi. Per noi è bello dire “benvenuti a casa Vostra!” 
Spero che questa crisi serva da messaggio per far ripartire le economie locali, creare opportunità e lavoro in questi territori, siamo pronti per affrontare le sfide che ci preserverà il futuro.”
Roberto Sbriccoli, presidente della Proloco Campi

Contribuire alla ripresa identitaria di questo territorio è fondamentale per proteggere la comunità e la biodiversità, evitando l’abbandono di queste aree rurali che da sempre portano vanto all’Umbria e al Made In Italy.


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