Da quando in tutto il mondo è scoppiata la crisi causata dal virus Covid19, nella società predomina l’opinione secondo la quale i mesi di marzo ed aprile è come se non ci fossero mai stati. O per essere più precisi, c’erano, ma il loro sapore amaro non lo dimenticheremo mai. Per sempre li ricorderemo come dei mesi quando tutto il mondo si è forzatamente fermato.
Come studentessa straniera del corso “Made in Italy: cibo e ospitalità“ all’Università per Stranieri di Perugia, vorrei raccontarvi come hanno combattuto questa situazione della “stop” forzata dei piccoli locali del mio paese che è la Slovacchia. Sebbene siamo un paese piccolo e la crisi del coronavirus ha sorpreso anche noi, per molte pasticcerie, bar e ristoranti il coraggio di combatterlo decisamente non manca. Finché il parlamento ha adottato le misure adatte, la maggior parte di loro ha preso la situazione nella propria mano.
Come ho già accennato all’inizio, la chiusura dei locali di ristorazione causata dal coronavirus ci ha sorpreso da un giorno all’altro. Tante caffetterie sono rimaste senza il guadagno e noi senza la nostra routine quotidiana preferita. Se però Moametto non va dalla montagna, la montagna va da Moametto, ciò nella pratica significa che le pasticcerie collegate alla produzione dei propri dolci, non si sono fermate nella loro produzione delle loro golosità cominciando semplicemente a consegnare nelle case dei suoi clienti. Molti di loro hanno cominciato a vendere dei pacchetti del loro caffè sull’internet oppure l’hanno venduto insieme ai dolci tramite finestrino del proprio locale. Lo “stop” forzato ha dato ai molti locali però anche la possibilità di cominciare a pensare sull’innovazione dei propri servizi. Ad esempio, l’azienda artigianale di torrefazione slovacca “Zlate zrnko” ha iniziato a produrre i pacchetti personalizzati per il loro caffè (il cliente può scegliere cosa sarà scritto sul pacchetto del caffè che ha ordinato) oppure offrire dei sacchi di iuta vuoti alla gente che invece gli restituisce la vita con l’uso secondario nelle loro case.
La più grande iniziativa delle caffetterie è però il progetto “non so vivere senza il caffè”: tramite il sito web è possibile comprare un caffè della caffetteria preferita (che però sul sito deve essere registrata) e berlo quando la caffetteria aprirà le porte per i suoi clienti. Così si fornisce l’assistenza finanziaria immediata per coprire le perdite che il locale ha subito a causa della chiusura forzata ed il cliente avrà almeno fino alla apertura della caffetteria una buona sensazione di sostenerla in questi tempi difficili.
Un’iniziativa molto simile è arrivata anche dalla parte dei pub slovacchi che in questo modo cercano di sostenere dei birrifici artigianali locali. Questi diventano sempre più popolari perciò la tradizione della produzione di birra in Slovacchia non si smente. Il concetto “sostieni il tuo pub” ha fino ad oggi 423 locali registrati. Il cliente può scegliere il suo preferito e comprare coupon di 5 – 50 euro. Così come nel caso dell’iniziativa “non so vivere senza il caffè”, anche in questo caso i soldi passano direttamente sul conto del locale e dopo la sua apertura il cliente può usare il coupon comprato in precedenza.
La categoria speciale sono dei locali che offrono un pezzetto d’Italia in Slovacchia. Nel mio paese la gastronomia italiana è molto diffusa e desiderata e mi permetto di dire che molti ristoranti italiani non restano indietro per ciò che riguarda la qualità e la freschezza dei loro prodotti e servizi forniti ad ogni amante di questo paese mediterraneo, perciò gli regalano un’esperienza gastronomica indimenticabile. Uno di questi locali è anche il ristorante Basilicò che si trova nel cuore della città vecchia di Bratislava. La loro pizza napoletana per la sua alta qualità viene ricercata dalla gente proveniente anche dalle città più lontane, ma soprattutto anche dai clienti stranieri. Come il coronavirus ha influenzato l´andamento del locale e la fornitura dei prodotti provenienti dall´Italia ci racconterà il suo proprietario Alfonso Puzella:
Come il virus Covid19 ha influenzato l’andamento del suo ristorante e quali misure avete adottato?
“All’ inizio della pandemia abbiamo dovuto chiudere il nostro ristorante, ma ormai è da un mese che facciamo almeno le pizze d’asporto. Davanti al nostro locale abbiamo inserito il vetro per evitare l’ingresso delle persone e la pizza che ordinano ad asporto gliela portiamo noi fuori oppure direttamente al loro domicilio. Il governo ha consentito di aprire le terrazze, ma noi abbiamo una terrazza piccolissima e per mantenere la distanza di due metri tra i tavoli non è per noi conveniente perché così avremmo a disposizione solo 2 – 3 tavoli in totale.”
Il Suo locale è conosciuto soprattutto anche grazie alla qualità dei prodotti usati per la produzione della pizza napoletana. Avete avuto qualche problema con le forniture visto che alcuni di loro provengono anche dall’Italia?
“Non abbiamo avuto molti problemi. L’unica cosa che ci ha messo un po’ in difficoltà era la mancanza della mozzarella di bufala per 15 giorni, perciò non abbiamo potuto usarla per le nostre ricette, ma per il resto dei prodotti come ad esempio mozzarella classica oppure prosciutto non c’erano dei gravi problemi con la loro consegna.”
L’intera situazione causata dal coronavirus ha messo in difficoltà la gastronomia di tutti i paesi del mondo. Non si può dire quale paese ne soffre di più, perché ognuno ha subito dei propri danni e passerà tanto tempo prima di metterli al posto. Ma una mano la possiamo dare anche noi, nel ruolo di clienti e di consumatori. Ora è il momento di sostenere l’economia del nostro paese e cominciare a preferire prodotti locali comprati soprattutto dai piccoli produttori. È il momento in cui non dobbiamo guardare solo noi stessi, ma anche gli altri che per noi producono e ci offrono dei servizi di ristorazione. Fino ad ora sono stati loro che rendevano i nostri giorni migliori, facciamolo adesso noi per loro.
Riferimenti:
Siti web www.kavickari.sk e www.forbes.skRingraziamento speciale: Alfonso Puzella – proprietario del ristorante Basilicò a Bratislava
Lascia un commento