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La storia di un piatto nato per caso e diventato icona.
14 Ott 2019 13:39

Un piatto povero ma di gran gusto che ha saputo unire l’Italia da più di un secolo. La trippa, una ghiottoneria per tanti, trova molto spazio nelle cucine regionali (anche stellate) tanto che il ricettario trippesco è davvero ampio. Complice la caratteristica del quinto quarto di adattarsi bene a molti tipi di condimenti.

Carmelo Floridia

Alla Locanda Gulfi, a pochi km da Chiaramonte Gulfi, lo chef Carmelo Floridia prepara la frattaglia nazional popolare con il baccalà in un piatto dai sapori tutti locali. Come trippa lo chef punta a quella di vitello di razza modicana, animale estremamente rustico tipico del ragusano che Slow Food sta cercando di tutelare dal rischio estinzione. Durante le due cotture, il sapore ne viene esaltato dall’uso della dolce cipolla bianca di Giarratana nonché dai capperi di Pantelleria.

“Un piatto nato per caso – racconta lo chef Floridia. Ero stato invitato ad un evento in cui proponevo sia della trippa sia del baccalà. Un signore, passando da me, chiese di mettergli insieme le due preparazioni, nello stesso piatto. Ringraziò ed andò via. Dopo un po’ tornò con altre persone: tutti volevano quel piatto, con trippa e baccalà così come li avevo dati al loro amico. La cosa mi incuriosì. Effettivamente era buono! Quando rientrai in cucina iniziai a provare e riprovare le possibili varianti di un piatto in cui coesistevano insieme trippa e baccalà.

Ecco che nacque una ricetta che da allora fa parte costante del menu della Locanda Gulfi”. Qui la ricetta


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