

Il trompe-l’œil prende campo in cucina: il finto pacchero di melone di Paceco e gambero rosso inganna l’occhio e rivela il gusto. Un pacchero che non è pasta, ma frutto. Una forma che tradisce l’occhio e spalanca il palato. È il nuovo piatto firmato dal ristorante Pensiero, emblema della filosofia che guida ogni creazione della cucina: mangiare a mente aperta
Nasce dall’idea di proporre qualcosa di fresco, un’alternativa al classico accostamento vintage di prosciutto e melone. Un piatto che diventa ancora più territoriale grazie all’incontro di due icone siciliane: il melone giallo di Paceco, dalla polpa soda e aromatica, e il gambero rosso, simbolo del Mediterraneo. Dalla loro unione prende vita una proposta che sorprende, giocando nell’aspetto con il ricordo di un pacchero ripieno.
Il piatto viene completato con l’estrazione del corallo dalle teste dei gamberi, rifinita al tavolo, e dall’uso di basilico limone, che richiama il segno agrumato e inconfondibile della Sicilia. Il finto pacchero è più di un piatto: è un manifesto della cucina di Pensiero. Un invito a superare l’abitudine, a lasciarsi stupire, a credere che dietro ogni illusione possa nascondersi una verità di gusto. Perché da Pensiero – il ristorante aperto in una masseria nelle campagne di Modica dai due giovani cuochi Alessandro Musso e Pierclaudio Ruto – la cucina non è solo tecnica o estetica, ma un esercizio di libertà. È la possibilità di aprire nuove prospettive a tavola, dove ciò che sembra non è, e ciò che è si rivela oltre le aspettative.
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