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Al via Cultum Change, programma di formazione per l’inclusione sociale in agricoltura
20 Apr 2021 08:00

Risolvere la crisi di manodopera nel settore agroalimentare. Questo l’obiettivo di Cultum Change, programma di formazione per l’inclusione sociale in agricoltura rivolto ad aziende e rifugiati. Il progetto è realizzato da Reale Foundation, insieme a Confagricoltura e a Onlus Senior Età della Saggezza, con Enapra, Fai-Federazione Apicoltori Italiani, Rete Fattorie Sociali, l’Università di Tor Vergata, in collaborazione con Unhcr.

Al via Cultum Change, programma di formazione per l’inclusione sociale in agricoltura

Cultum Change, sistemi, alimentari, sostenibilità, agricoltura e allevamenti sostenibili

Una grande rete che decide di puntare sull’inclusione sociale in agricoltura. Così la neonata piattaforma Cultum Change mira a risolvere la crisi di manodopera nel settore agroalimentare, dai corridoi verdi, ai voucher agricoli, fino a dare lavoro a chi percepisce un sussidio.

Il programma ha un doppio target. Si rivolge, da un lato, alle aziende agricole e ai piccoli produttori che hanno bisogno di manodopera specializzata in brevissimo tempo. Dall’altro ai rifugiati che potranno seguire corsi di formazione per l’inclusione e la crescita professionale. I candidati e le aziende interessate ad entrare nella rete di Cultum Change dovranno compilare un modulo indicando disponibilità e competenze lavorative, per agevolarne l’incontro.

Secondo quanto spiega Confagri, oggi più che mai avere manodopera specializzata è essenziale per l’impresa. Pertanto la formazione gioca un ruolo fondamentale, perché attraverso essa è possibile una crescita personale e professionale. “Il progetto permetterà ai rifugiati di costruire percorsi di inserimento lavorativo di qualità grazie a moduli di formazione e-learning, processi di job coaching e accompagnamento personalizzati, anche dopo il termine del contratto stagionale”, fa sapere Angelo Santori, Segretario nazionale di Onlus Senior – L’Età della Saggezza.

“Cultum Change si inserisce in un più ampio progetto di Reale Group che persegue l’inclusione sociale”, dichiara Virginia Antonini, Head of Reale Foundation. Il progetto ha ampie vedute. Tra i possibili indirizzi formativi infatti c’è anche quello in apicoltura. Lo sottolinea Raffaele Cirone, presidente della Fai. “Progetti come questo – precisa Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete Fattorie sociali – contribuiscono a contenere il disagio sociale generato dalla pandemia, favorendo soluzioni non precarie ma sostenibili nel tempo”.


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