Talentuosa e coraggiosa, Marianna Vitale è la Migliore chef donna 2020 secondo Michelin

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Gli ispettori della Michelin hanno eletto Marianna Vitale migliore chef donna del 2020. Ad aggiudicarsi quest’anno il prestigioso titolo by Veuve Cliquot è una giovane e talentuosa professionista, patronne del ristorante Sud di Quarto, in provincia di Napoli.

Marianna Vitale è la Migliore chef donna 2020 secondo Michelin

La Michelin ha già attribuito una stella a Marianna Vitale nel 2012. Finora è l’unica ma ci sono ottime premesse per altri riconoscimenti. Adesso arriva anche il titolo di “Migliore chef donna del 2020.  “La chef Vitale è stata selezionata degli ispettori Michelin per la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei circuiti turistici della sua regione”. Questa la motivazione che si legge nel comunicato diramato dalla Michelin in occasione proprio del conferimento del premio.

Marianna Vitale è nata a Napoli nel 1980. È cresciuta nella zona di Porta Capuana, a ridosso della Stazione Centrale, area antica e popolare del capoluogo campano. Nel 2009 decide, con coraggio, di aprire un suo ristorante. E sarà proprio la sua intraprendenza a colpire gli ispettori Michelin.

“Credo che abbiano voluto premiare l’audacia e il coraggio” risponde quando le si chiede che cosa la Michelin abbia particolarmente apprezzato e abbia voluto premiare della sua professione.

La cucina di Marianna Vitale

Marianna Vitale mira a valorizzare i prodotti del territorio, di cui conosce benissimo la tradizione. Nella sua cucina l’innovazione non va in contrasto con quelle che sono le radici della cultura napoletana. Le due cose si incastrano perfettamente creando qualcosa di unico, perché, come dice la chef, ” il napoletano vive la sua cucina come una mentalità, è radicata in lui”.

I risultati raggiunti da Marianna Vitale sono ancora più apprezzabili se si pensa che la sua formazione è avvenuta da autodidatta. Il suo desiderio di diventare cuoca ha sempre guidato le sue scelte, finché non ha realizzato questo sogno. E se le radici nel territorio napoletano sono ben salde, Marianna ha sempre allungato lo sguardo per conoscere e imparare da donne, come lei, che hanno operato in Spagna e in Francia.

Alla base della sua cucina ci sono paste secche e pesce povero. Scelte umili esaltate dalla maestria della chef Vitale.

Per rendere omaggio al lato più tradizionale della sua cucina, Marianna Vitale ha inaugurato, nel febbraio 2019 a Napoli, una tavola calda moderna che ripropone la cucina napoletana con una particolare attenzione agli sprechi. “Si chiama Angelina come mia nonna – racconta la chef – e, più che le sue ricette, l’aspetto che mi ha sempre colpito è il suo modo di gestire la cucina con pochi soldi pur dovendo cucinare per tante persone, perché la famiglia era numerosa. Per questo il menu viene scandito giorno per giorno e si basa su semplici ingredienti. È anche cucina take away, perché sono pietanze che puoi portare sempre con te, sia a casa che quando vai al mare. C’è un po’ di tutto, dai primi piatti alle frittate di maccheroni, dalle pizze rustiche alle zuppe e così via. Ed è quello che è partito per primo dopo il lockdown”.

L’avventura del ristorante Sud

Prima dell’apertura del ristorante Sud, nel 2009, Quarto era semplicemente una zona residenziale di circa 40 mila abitanti. Un piccolo gioiello incastonato in una conca tra la zona a Nord di Napoli e il Golfo di Pozzuoli.

Oggi Sud, guidato da Marianna Vitale, è un punto di riferimento per tutti i turisti che passano da Quarto. Ogni giorno, infatti, sono tantissime le persone che arrivano ogni giorno dalla provincia di Napoli e da tutta la Campania per non perdere le prelibate ricette della chef stellata.

La passione per la cucina accompagna Marianna Vitale sin dall’infanzia, quando seguiva il lavoro del papà cuoco.  Voleva fare l’alberghiero ma in casa c’erano altre necessità e si credeva ancora che quella della cucina fosse “una strada adatta ai ragazzi”. Così, spinta dalla mamma, decide di intraprendere una percorso diverso. Nel 2004 infatti si laurea con lode in Lingua e Letteratura spagnola con una tesi sul mito del “Convitato di Pietra”, la storia guarda caso di un giovane gaudente sbadato che organizza una onirica cena. Ecco che ritornano la tavola e la cucina.

Pentole e padelle però sono sempre lì ad attirare la sua attenzione. Nel 2008 lavora per un anno nella cucina di Palazzo Petrucci alla corte di Lino Scarallo. Da lui apprende le basi della cucina semplice e di territorio. Questo però non le basta e insieme al marito e sommelier Pino Esposito, Marianna realizza un progetto tutto suo.

Così, si butta a capofitto nella rischiosa, ma riuscitissima, avventura del Ristorante Sud nella difficile cittadina di Quarto. “Quarto non è certo Parigi – racconta la chef -. Ma nonostante le difficoltà da 11 anni portiamo avanti le nostre idee con una grande squadra di 16 elementi e a testa alta”.

I riconoscimenti di Marianna Vitale

Il successo bussa presto alla sua porta. Nel 2011, infatti, Marianna Vitale riceve il premio del Sole 24 Ore come migliore chef emergente. Solamente un anno dopo, nel 2012, arriva il premio più ambito per uno chef: la stella Michelin.

E ancora nel 2015 Marianna è miglior cuoca d’Italia per le guide dell’Espresso e di Identità Golose, nel 2017 Identità Donna di Identità Golose, poi riceve il premio Lydia Cottone “Napoli è donna” 2018 e, più di recente, Sud Ristorante ottiene il riconoscimento come migliore Proposta di Pasta per le guide del Gambero Rosso 2020.

Prima di Marianna Vitale, il premio come migliore chef donna è andato ad altre giovani, audaci e talentuose donne dell’alta cucina italiana. Parliamo di nomi del calibro di Martina Caruso, Fabrizia Meroi e Caterina Ceraudo. In un mondo in cui ancora la figura maschile predomina, un premio dedicato alle donne è un incentivo a fare ancora meglio per riuscire ad emergere. E queste meravigliose professioniste ci riescono in maniera impeccabile.

Immagini dalla pagina Facebook del ristorante Sud

 

 

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