La tutela dei vigneti “eroici” e di quelli storici è possibile. Dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali arriva il via libera per il decreto dedicato ai vigneti che si trovano in aree svantaggiate o che risalgono ad un periodo precedente al 1960, da oggi riconosciuti come un patrimonio produttivo e ambientale da valorizzare e sostenere.
Un respiro di sollievo per coloro che curano vigneti che rientrano in queste categorie. Il ministro Teresa Bellanova, infatti, fa sapere in una nota del ministero che dirige, di aver firmato il documento – in base all’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino dove la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale – insieme a Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, e Sergio Costa, ministro per l’Ambiente. Nella nota si precisa che il provvedimento permette di presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento di questi vigneti.
“Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto – commenta Bellanova – e dunque i vignaioli e tutti coloro che, ritenendolo un patrimonio di straordinaria importanza sotto il profilo storico, ambientale, produttivo, culturale, economico, lavorano per tutelarlo, preservarlo, consegnarlo alle nuove generazioni”.
Un decreto, aggiunge Bellanova, “con cui ribadiamo la rilevanza e l’eccellenza di un settore che rappresenta uno straordinario patrimonio di biodiversità e che, nei secoli, ha costruito e caratterizzato in modo evidentissimo il paesaggio italiano”.
Spazio alle iniziative per la valorizzazione di questi vigneti. Il ministro Terranova ricorda infatti che “questi cultori del nostro patrimonio ambientale, questi produttori potranno contare anche su specifiche risorse e mettere in campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l’utilizzo di un marchio nazionale, che definiremo con un successivo provvedimento”.
Il Mipaaf fa sapere che all’interno del decreto, composto da cinque articoli, vengono definiti i criteri per poter individuare i vigneti storici ed eroici, così come le tipologie dei vari interventi da poter realizzare.
In base a quanto si legge nella nota, i vigneti eroici sono quelli che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole”. La loro coltivazione è caratterizzata dall’impiego di pratiche e tecniche tradizionali “legate agli ambienti fisici e climatici locali, che mostrano forti legami con i sistemi sociali e economici”.
Tra i requisiti per l’individuazione dei vigneti eroici, il decreto indica anche almeno uno tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare, esclusi quelli situati su un altopiano; sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole.
Sono considerati storici, invece, “quelli dove la loro presenza, segnalata in una determinata superficie/particella, è antecedente il 1960”. Questi vengono individuati o dall’utilizzo di forme di coltivazione tradizionali legate al luogo di produzione o per la presenza di “sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico”.
Infine rientrano nella categoria di vigneti storici, quelli che si trovano nelle aree iscritte nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e quelli che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli.
Il passo compiuto per la tutela dei vigneti eroici e storici rende finalmente concreto il percorso atteso da tempo.
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