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Social e Ristorazione | L’appetito vien… guardando! parte 2
12 Set 2019 10:24

Ci siamo lasciati qui, nel discorso tra Social e Ristorazione. Vediamo ora come procedere in modo pratico.

PIANIFICAZIONE, ANALISI DEL MERCATO E INDIVIDUAZIONE DEL TARGET

Parola d’ordine: pianificare! Non c’è nulla da fare, è la base del marketing. Senza una adeguata pianificazione ed un’attenta analisi del mercato, e dunque lo studio dei diretti competitors, è impossibile porsi degli obiettivi ben prefissati e di conseguenza programmare la propria strategia di comunicazione. Oltre a ciò sarà necessario individuare il cosiddetto “target” di potenziali clienti e avere ben chiari i propri punti di forza; in questo modo ti risulterà molto più semplice raggiungere precisi obbiettivi e risultati attraverso un adeguato piano di comunicazione.

TONE OF VOICE, STORYTELLING E FUNNEL

Una volta acquisite tali informazioni, per la realizzazione di un buon piano di comunicazione, sarà necessario che tu acquisisca uno tuo stile comunicativo con un logo, una grafica ed un “tone of voice” (tono di voce) ben definito, ovvero il modo in cui l’azienda regola la sua voce nei vari contesti e canali di comunicazione (più o meno amichevole o formale, giovane o autorevole, ecc.) per rendere riconoscibile e coerente, online e offline, la tua brand identity (identità del brand). Tale risultato lo puoi raggiungere attraverso la pubblicazione di contenuti utili e interessanti su temi specifici, insieme ad un costante story-telling, raccontando ciò che accade nel “dietro le quinte” della tua attività ristorativa, i particolari che nessuno conosce o quello che avviene durante la tua giornata lavorativa prima di ogni servizio; puoi ad esempio raccontare il tuo rapporto con i fornitori e la qualità delle materie prime che scegli di utilizzare per i tuoi clienti, i segreti che stanno dietro la realizzazione di un tuo piatto, la presentazione del tuo staff facendone conoscere le varie mansioni. Ciò serve per creare una energia empatica nel potenziale cliente e creare quindi un legame emozionale con il tuo brand.

Lo scopo di tale strategia, infatti, non è realizzare delle singole vendite dirette (non si tratta mica di un e-commerce!), ma riuscire a creare una community ben strutturata che contribuisca ad interagire con il tuo brand, entrando nel cosiddetto funnel (letteralmente, imbuto), ovvero il percorso ideale compiuto da un potenziale cliente partendo da un “pubblico freddo” fino a diventare un cliente fidelizzato o, nei migliori casi, addirittura un tuo brand ambassador (letteralmente, ambasciatore del brand) che, promuovendo più o meno disinteressatamente i prodotti e i servizi della tua azienda, sarà in grado di aumentare quella che viene definita brand awareness, ovvero la conoscenza del tuo marchio.

Sicuramente ti starai chiedendo: “E se le interazioni sono negative?”. Sappiamo infatti che può capitare prima o poi un commento o una recensione non troppo positiva, ma spesso queste diventano occasioni utili per poter rispondere con trasparenza e sincerità; questo tipo di approccio infatti aumenterà la tua brand loyalty, ovvero la tua correttezza e sincerità agli occhi di presenti e futuri clienti.

La tua community sarà dunque la base da cui partire per poi costruire una audience sempre più in target per la generazione di lead, utenti interessati ad uno sconto, un servizio o un’offerta dedicata che arriveranno sul tuo sito, blog, landing-page, social o app e lasceranno un proprio contatto (spesso la propria e-mail) con la quale poi ti sarà possibile effettuare attività di mail marketing e re-marketing su un pubblico estremamente in target ed interessato al tuo brand.

Vuoi saperne di più? Ti piacerebbe avere qualche suggerimento da poter applicare sin da? Nel prossimo articolo ti elencherò punto per punto i miei suggerimenti per avere sotto controllo la tua comunicazione online.


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