Presentata a Marsala l’Associazione Marisa Leo per la cultura del rispetto

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Presentata lo scorso 19 febbraio al Teatro Sollima di Marsala la Marisa Leo aps, Associazione per la cultura del rispetto, che intende impegnarsi per creare consapevolezza sulle tematiche di genere e creare borse di studio per gli orfani da femminicidio.

La “rivoluzione”  gentile  di Marisa Leo è già  nella “Luce” del  logo   della neo Associazione Marisa Leo APS .  Il sorriso luminoso, l’eleganza innata e la gioia di vivere di Marisa Leo hanno conquistato il numeroso pubblico che ha gremito il  Teatro “Eliodoro  Sollima”, a Marsala, in occasione della presentazione dell’associazione a lei dedicata. Originaria di Salemi, Marisa Leo, 39 anni, uccisa lo scorso 6 settembre dal padre di sua figlia che rifiutava la fine della relazione, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda vitivinicola Colomba Bianca, Donna del Vino Sicilia, attivamente impegnata nel percorso di consapevolezza che condivideva con altre donne, continua la sua mission. Di guerriera.

Con lei, per lei e  per i bambini che come la piccola Alice sono rimasti orfani di donne  a cui è stata tolta la vita da un uomo,  il coraggio di chi, come la signora  Antonina Cammarata, mamma di Marisa, presidente dell’associazione, ha trasformato il dolore in impegno. A schiena  dritta.
“Sono la mamma della splendida e coraggiosa Marisa – ha detto la signora Antonina – Ho accettato di essere presidente  solo per un motivo:  per amore. Per l’amore eterno che nutro per mia figlia Marisa, per l’amore immenso che nutro per mia nipote Alice, per l’amore infinito che nutro verso la mia famiglia e per la profonda comprensione ed empatia per tutte le persone, grandi e piccine, che subiscono le conseguenze della violenza di genere. Marisa deve essere sempre ricordata per il coraggio e il sorriso che metteva in tutto ciò che faceva: lei era una grande guerriera, non si arrendeva mai… e così faremo noi”.

Sul palco del teatro, oltre la signora Cammarata, presenti i componenti del direttivo dell’associazione: la vicepresidente Samantha Di Laura (la Fata Madrina), Mattia Filippi (Uva Sapiens), Federica Fina e Giovanna Caruso, Dino Taschetta per Colomba Bianca e Roberta Urso per le Donne del Vino. 

Per tenere alta l’attenzione sui segnali di una relazione tossica, gli attori  Giuliano Ruta e Federica Gumina hanno portato in scena il dialogo sull’involuzione graduale di un rapporto che si trasforma negli anni diventando sempre più  violento. Ed è stato proprio  Giuliano Ruta, ex fidanzato di Marisa, a lanciare un appello agli uomini a schierarsi in prima fila per dire basta al femminicidio.

“Io e Marisa eravamo due ex, ma nonostante ciò siamo stati in grado, con l’affetto reciproco e la voglia di rimanere nella vita dell’altro, di creare un amicizia stupenda.  L’amore nutrito per tanto tempo nei confronti di una persona non può trasformarsi in odio, ma  occorre avere la pazienza di accettare i cambiamenti perchè un  rapporto possa  rifiorire sotto una altra forma. Abbiate la pazienza  di aspettare il tempo”.

Tante le testimonianze di affetto e di vicinanza con l’intento di essere uniti per dare il via ad un profondo cambiamento culturale, tra cui  il sindaco di Marsala, Massimo Grillo che ha espresso la volontà di  intitolare uno spazio  a Marisa Leo nel nuovo “Museo del Vino Marsala”, la presidente dell’associazione “Palma Vitae”, Giusy Agueli con cui Marisa collaborava per  il progetto ” In Venus veritas” e la vicepresidente dell’associazione “Casa di Venere”, Roberta Anselmi.

“Formare, sostenere, prevenire” alcuni degli obiettivi dell’associazione la cui mission è stata  presentata nella serata condotta da  Veronica Laguardia, comunicatrice del vino e titolare dell’agenzia Cru Vision.

“Le donne, come tutte le persone, sono creature libere di esprimere la propria essenza, di fare ciò che vogliono e di rifiutare ciò che non vogliono e Marisa ha pagato con la vita l’affermazione della propria libertà – ha detto l’enolgoo Mattia Filippi durante la presentazione -. Davanti un lungo cammino sulla strada della consapevolezza – frasi come “il mio compagno mi lascia libera” ne sono un esempio – e lavoreremo assieme  a tutte le persone di buona volontà perchè ci si possa  liberare dalle catene degli stereotipi di genere, ed essere, infine, persone libere veramente. Come Marisa. Ci appoggeremo alle associazioni che su tutto il territorio nazionale e su base volontaria già si occupano di questi temi e, in particolare, degli orfani di femminicidio. Conosceteci, frequentateci e sosteneteci. Per saperne di più e donare alla Marisa Leo APS vi invitiamo a visitare il sito www.marisaleo.it“.

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